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Quagliarella: “Voglio dare il massimo per la Samp, e sul no alla Juve…”

Fabio Quagliarella esulta dopo un gol messo a segno con la maglia della Sampdoria

In un'intervista a Il Secolo XIX, Fabio Quagliarella ha svelato il motivo per cui lo scorso anno ha rifiutato l'offerta della Juve.

redazionejuvenews

In un'intervista a Il Secolo XIX, Fabio Quagliarella ha svelato il motivo per cui lo scorso anno ha rifiutato l'offerta della Juve: "Non è stato un “no” a loro, ma un “sì” alla Samp. Ringrazio la Juve, è stato un attestato di stima pazzesco a 37 anni. Ma stavo troppo bene qui…". Proprio per questo motivo è arrivato il rinnovo con la Sampdoria: Innanzitutto ci tengo a ringraziare Ferrero per il contratto. Per il resto è capitata l’occasione di fare questo corso, mi sono detto mi porto avanti, è sempre meglio avere qualcosa in mano quando smetto. Non so quando, ma non credo sia a lunga gittata… non dico oggi che il prossimo sarà l’ultimo, farò il bilancio a metà. Però mi piacerebbe restare nella Sampdoria, se ci sarà la possibilità, cominciando ad allenare i ragazzini".

Sugli obiettivi in vista della prossima stagione, Quagliarella ha rivelato: Spero di dare un grande contributo come negli ultimi anni. Certo so benissimo l’età che ho, ma anche come mi alleno e la mia professionalità. Sono molto tranquillo e sereno. Mi dicono, l’anno scorso ti sei gestito… semmai mi gestiva Ranieri. Fosse per me le giocherei tutte dal primo all’ultimo minuto. Io faccio il calciatore, tu l’allenatore. Se tu pensi che io debba riposare, non mi chiedere se me la sento o no, ti rispondo sempre di “sì”. Ho una grande voglia di giocare, so che sono gli ultimi colpi… ma capisco anche l’allenatore, certe partite è anche meglio subentrare. Sogno i 200 gol in A, ma è lunga (è a 177, ndr). Ora mi piacerebbe andare in tripla cifra con la Samp, dovrebbe essere lì (è a 99, ndr), ma non diciamo niente… sarebbe per me una grande soddisfazione”.

Chiosa finale sul segreto della sua eterna giovinezza: Per stare al passo con i giovani devo riposare tanto e bene. Dormo dalle 7 alle 9 ore a notte. Non sono uno che esce, sto a casa, guardo la televisione. Ma quando arriva mezzanotte… la mia compagna Debora ormai lo sa, mi dice “andiamo a dormire”. Piuttosto il problema è che quando mi concentro mi viene sonno. Se stiamo così a parlare, cazzeggiando, posso durare anche ore, ma se mi devo concentrare… Mi stanno parlando bene di una serie tv “Peaky Blinders”, ma so che dopo tre minuti crollo. Sono cinque serie, a tre minuti a puntata finisco tra dieci anni…”.