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John Elkann: “Juve-Agnelli, un amore viscerale. Giuntoli il colpo più importante”

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Le parole di John Elkann a La Stampa in occasione dell'anniversario dei 100 anni di proprietà della Juve della famiglia Agnelli
redazionejuvenews

In occasione dell'anniversario dei 100 anni di proprietà della Juventus della famiglia Agnelli, John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa. "C’è un doppio filo di continuità che unisce la nostra famiglia alla Juventus in questi cento anni: un amore viscerale, perché legato a momenti di vita in famiglia e a ricordi indelebili - ha detto -.Siamo i proprietari ma siamo prima di tutto dei tifosi. La Juventus non è mai stata l’emanazione di una società come la Fiat. È sempre stata la squadra di una famiglia, non di un’azienda. E poi la responsabilità di costruire il futuro innovando e adattandosi ai tempi. Come diceva mio nonno ‘Juventus vuole dire gioventù’. Gioventù vuol dire essere proiettati verso il futuro. Il suo passato è ricco di gloria, ma con il nome che porta è al futuro che si deve guardare".

Sul momento di difficoltà in casa Juve ha aggiunto: "C’è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l’ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Plusvalenze? Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni".

Sulla Superlega ha aggiunto: "Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c’è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Non è una questione che riguarda la Juve. È un problema che riguarda tutto il calcio europeo". Chiosa finale sul mercato: "Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l’esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo".