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La classifica di Serie A dopo la 4a giornata: Juventus in zona retrocessione

Adrien Rabiot

Dopo quattro giornate di Serie A, la Juventus si trova ferma a due punti, penultima in campionato insieme al Cagliari

redazionejuvenews

Neanche il tempo di metabolizzare il pareggio contro il Milan della quarta giornata, che subito ha inizio la quinta. In un calendario folto e ricco di impegni, domani i bianconeri affronteranno lo Spezia, gara fondamentale per la stagione della squadra di Massimiliano Allegri. Cominciare il campionato in maniera peggiore sarebbe stato quasi impossibile: due pareggi e due sconfitte nelle prime quattro giornate di Serie A. Soltanto quattro gol segnati, sei quelli subiti, numeri da squadra neopromossa... da zona retrocessione. E in effetti in questo momento la Juventus è ferma a due punti, penultima a parimerito con il Cagliari. Una situazione delicatissima, a tratti imbarazzante.

Ma come sono messe le altre big del campionato? La risposta più semplice e diretta sarebbe "bene", ma andiamo più nel dettaglio. Il Napoli di Spalletti è attualmente primo a 12 punti, unica squadra ancora imbattuta della Serie A. Al secondo posto a parimerito le due squadre di Milano, Milan e Inter, a quota 10 punti. Seguono a ruota Roma e Fiorentina a 9 punti. Lazio, Atalanta, Udinese e Bologna sono invece ferme a 7 punti. In testa sono presenti quindi tutte le big tranne la Juventus, con Fiorentina, Udinese e Bologna soprese di questo inizio di stagione.

In zona retrocessione insieme ai bianconeri ci sono il Cagliari, che ha appena cambiato allenatore, e la Salernitana, quest'ultima ancora a 0 punti. Poco sopra alla Juventus si trovano Verona, Genoa, Empoli e Venezia, tutte a 3 punti, uno in più dei bianconeri. La squadra di Massimiliano Allegri si trova quindi a ben 10 punti di distanza dalla testa della Serie A, e ora sarà costretta a vincere per recuperare il terreno perso. Il distacco è ampio, ma il campionato è ancora lungo e c'è ancora tempo per recuperare, ma la Juventus non può più permettersi di sbagliare. Ora la palla passa ai giocatori in campo, che dovranno dimostrare di meritarsi la maglia che indossano.