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Capello: “Tutti colpevoli. Per ripartire seguire modello tedesco”

Fabio Capello

L'ex allenatore ha parlato della nazionale italiana e della mancata qualificazione al prossimo mondiale in programma a novembre e dicembre in Qatar

redazionejuvenews

La NazionaleItaliana di calcio Campione d'Europa in carica nonparteciperà, per la seconda volta consecutiva, al Mondiale. Il prossimo Campionato del Mondo in programma in Qatar tra novembre e dicembre non vedrà infatti la partecipazione degli Azzurri, che ieri hanno perso il primo spareggio per la qualificazione contro la MacedoniadelNord. Una delusione cocente per Roberto Mancini e per tutti i giocatori, capaci a luglio di vincere un Europeo che nessuno avrebbe pensato possibile, e altrettanto capaci di mancare la qualificazione al prossimo Mondiale, il secondo di fila che l'Italia salterà.

L'ex allenatore Fabio Capello ha parlato intervistato dai microfoni di Sky Sport, ai quali ha palato dell'eliminazione della Nazionale e dei modi per uscire da questa situazione: "Tutti sono coinvolti. Come gli arbitri che fischiano tutto, non siamo abituati ai contrasti e alla forza fisica. Credo si possa ricominciare se abbiamo la voglia di fare qualcosa di più. Quanto ci vorrà per risalire? Ci sono già degli allenatori che stanno cambiando filosofia. E parlo anche del tecnico del Genoa".

"Per le nostre caratteristiche il modello da copiare è quello tedesco. Come determinazione, gioco in verticale e in profondità. Noi non abbiamo giocatori che aprono il gioco e imitiano invece il Guardiola di 15 anni fa: giochiamo sempre con la palla indietro e con il portiere, tutti passaggetti laterali e nessuna verticalità, poca forza fisica, la disabitudine al contrasto. Dovremmo inseguire il modello di Klopp, un calcio alla tedesca perché per inseguire il modello spagnolo non c'è tecnica. L'unica che in Italia ha fatto questo è l'Atalanta. In Europa bisogna giocare in un certo modo e ad alto ritmo, poi si può parlare di settori giovanili e dei tanti stranieri ma è un problema di mentalità. Se attaccanti 'verticali' come Osimhen, Lukaku, Abraham che nei loro campionati erano normali in Serie A diventano fenomeni, dobbiamo porci delle domande e cercare soluzioni".