TURIN, ITALY - MARCH 12: Cristiano Ronaldo of Juventus celebrates his goal of 2-0 with teammate Federico Bernardeschi during the UEFA Champions League Round of 16 Second Leg match between Juventus and Club de Atletico Madrid at Allianz Stadium on March 12, 2019 in Turin, . (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Andrea Pirlo parla della serie A
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“Juve padrona del nostro calcio? Ma ha torto chi dice che fa male al campionato: costringe le concorrenti ad alzare l’asticella, perché lo fa ogni anno. E poi il suo target ormai è l’Europa, e chi fa bene in Europa aiuta il calcio italiano. In Champions mondo capovolto in tre settimane? Si può, quando sei forte e prepari una partita nei minimi dettagli. Quando cambi totalmente la testa: la Juve non era quella di Madrid, doveva solo convincersene. Senza Ronaldo solo 1-0? Uno a zero non credo, forse non 3-0. Ma come ha detto lui: l’hanno preso per quello. Se scegli di cambiare vita a 33 anni, le tue motivazioni sono al massimo. Devi solo adattarti alla nuova realtà, e lui l’ha fatto molto in fretta. Gara della svolta? C’è quasi sempre: nell’anno giusto ci sono episodi che ti fanno capire che lo sarà. Nel caso della Juve quella partita perfetta, l’aver eliminato chi avrebbe giocato la finale in casa, l’uscita del Real… Ajax? Buon sorteggio: ha fatto due grandi partite contro il Real, ma raramente s’era visto un Real così disorganizzato. Alla Juve non succederà, e fisicamente possono “distruggerli”. Quante chance di vincere la Champions? Gliene davo già tante, con l’autostima al massimo sono aumentate. A patto di convincersi che è necessario imporsi quel ritmo e quella mentalità dal primo minuto di ogni partita. Quello che la Juve non aveva fatto a Madrid. Chi alle spalle della Juve? Le stesse tre di oggi, credo. Anche se la Lazio adesso sta bene bene. Il Napoli fa il suo, perché era già forte. L’Inter poteva fare di più, ma ha frenato in certi momenti decisivi, ha avuto infortuni e poi la vicenda Icardi. Forse le è mancata una rosa ampissima: non ha venti giocatori più o meno dello stesso livello, anche se quindici sono molto buoni. Ha deluso un po’ la Roma, sì: dopo la semifinale di Champions dell’anno scorso ci si aspettava una crescita almeno in Italia. Per ringiovanire, hanno rinunciato all’esperienza necessaria a continuare il discorso iniziato”.
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