TORINO – L’ex giocatore della Juventus, Pablo Daniel Osvaldo, ora frontman di una band, ha parlato a Gianluca Di Marzio.
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“Il calcio è un mondo finto, dove se fai gol sei un dio e se non lo fai sei una m…a. E il calcio di oggi è come il reggaeton: una musica di m..da che però piace alla gente. È un freddo business, dove nessuno pensa a come stai ogni giorno. La mia vita è sempre stata disordinata. Nell’ambiente del calcio mi hanno sempre visto come un matto, ma non ho mai capito certe logiche. Non potere uscire dopo una sconfitta, suonare la chitarra o bere una cosa lontano da una partita. La dittatura del risultato è l’ipocrisia più grande: c’è chi ritiene Messi un fallito per non aver vinto un mondiale. Quelli sì che sono dei falliti”.
“Canzoni? Potrei scriverne una per Zeman che per me è stato come un padre o per De Rossi, uno dei miei migliori amici nel calcio insieme a Tevez e Heinze. Oppure una per i “campioni veri con cui ho giocato: Totti, Pirlo, Buffon. Gente di un altro livello, non solo sul campo”.
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