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Mandragora: “Non aspettavo altro che rientrare, ho lavorato duramente per questo”

Rolando Mandragora con la maglia dell'Udinese

Il calciatore ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - Il calciatore dell'Udinese in prestito dalla Juventus Rolando Mandragora, ha parlato intervistato dai microfoni di Udinese TV dopo il suo rientro dal lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi.

“Rientrare in campo dopo 5 mesi è stato molto bello ed emozionante. Non aspettavo altro, sono molto felice, ma lo sono ancora di più per il risultato positivo. Abbiamo lavorato tanto durante la sosta. Venivamo già da un risultato positivo contro il Sassuolo, eravamo contenti ma volevamo ottenere una vittoria e ci siamo riusciti. Alle volte bisogna aggrapparsi al risultato, non si può essere sempre belli. Bisogna portare a casa i punti. Oggi abbiamo la gara con la Fiorentina in Coppa Italia, ci prepariamo a quell’appuntamento e poi penseremo alla prossima partita di campionato con la Lazio."

“Questi mesi mi hanno fatto crescere ulteriormente, i miei compagni e la mia famiglia mi hanno dato una grande forza. Non aspettavo altro che rientrare, ho lavorato duramente per questo. Ringrazio i fisioterapisti dell’Udinese, il prof Mariani, il dott. Tenore e il dott. Passelli che mi hanno seguito in questi mesi, soprattutto durante il primo periodo, il più difficile. Li ringrazio per avermi supportato e sopportato soprattutto nei primi gironi. Ho lavorato ogni giorno con i fisioterapisti, ogni giorno con il sorriso. Adesso sono felice di essere tornato in campo, voglio solo divertirmi e dare una mano alla squadra."

“Ho sempre ringraziato la famiglia Pozzo, il Direttore Collavino, il Direttore Marino e il Mister che mi hanno dato la possibilità di restare qui a Udine. Ho molta voglia di fare bene, adesso voglio solo giocare."

“Il programma del mio recupero è stato messo a punto da uno staff competente: io volevo sempre fare di più, ma i carichi vanno gestiti oculatamente. Ora che sono rientrato è proprio questo il momento in cui la situazione va gestita in maniera graduale. Io adesso lavoro e spero di non dover guardare indietro."