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“Caro Silvio, grazie di tutto anche se potevi salvarmi”

Moggi
Luciano Moggi dedica gran parte del suo editoriale su Libero all'ormai ex Presidente del Milan

redazionejuvenews

TORINO - Luciano Moggi ha dedicato gran parte del suo editoriale pre-pasquale per Libero a Silvio Berlusconi: "È riuscito in tutto e per tanto tempo è stato il number one nel calcio e nella politica. Fatto risorgere il Milan dallemacerie,l’ha rilanciato nell’immagine fino a diventare uno dei club più apprezzati al mondo. Ha vinto campionati e Champions, arrivava in ritiro con l’elicottero, per comodità ma soprattutto perché i media scrivessero dilui e della sua squadra. Parlava forse troppo con gli allenatori,esprimendo spesso concetti non condivisi, li criticava anche pubblicamente: era però una tattica, la sanno usare solo le persone carismatiche per spronare i dipendenti a far bene. Chi vi scrive l’ha conosciuto come rivale ma anche come possibile proprietario: mi aveva infatti offerto la possibilità di dirigere il Milan. Ricordo il tempo trascorso a Palazzo Grazioli nel giorno in cui bisticciava politicamente con Follini, i suoi modi garbati e accattivanti per convincermi a cambiare casacca. Mi svelò che la Figc possedeva alcune mie intercettazioni prive però di qualsiasi valenza penale, dicui erano a conoscenza anche Galliani (allora vicepresidente del Milan e presidente della Lega Calcio), Carraro (allora presidente Figc), il generale Pappa, capo Ufficio inchieste della Figc.Furono proprio quelle intercettazioni a esplodere sui media qualche giorno dopo la mia chiacchierata di Palazzo Grazioli, magari per mano di qualche non meglio identificato tifoso (?) milanista meno forte in quel momento. Nell’occasione mi fece dono di un libro sulla sua vita, «Berlusconi ti odio», scritto da chi ha sempre cercato notorietà sparlando di chi invece l’ha raggiunta facendosi da solo e dal niente. L’ho ringraziato e lo ringrazio per la stima nei miei confronti, magari gli riservo una critica per quello che non ha fatto all’esplosione di Calciopoli: sapeva che sarebbero stati penalizzati degli innocenti, evidentemente anche per lui era prioritaro abbattere il dominio juventino."

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