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Tebas: “Riforma Champions? Ci sono due problemi. La Juve con Ronaldo…”

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Il presidente de La Liga ha parlato

redazionejuvenews

Javier Tebas, presidente de La Liga, ha parlato in una conferenza stampa al World Football Summit in cui ha trattato diversi argomenti come la riforma della nuova Champions League (a cui la Juvesembrerebbe non voler aderire per il fatto della Superlega) e dell'impatto che avrà sul campionato spagnolo l'addio di Lionel Messi a cui Tebas ha paragonato la partenza di Ronaldo alla Juventus. Queste le sue parole: "Cosa ne penso della riforma Champions? La UEFA ha la sua autonomia, ma non voglio che mi dica come organizzare il nuovo campionato. Rispetto alla proposta della UEFA posso dire che è molto più accettabile di quella del 2019, sicuramente. Ci sono però due problemi. Il primo è il numero di partite in questa nuova fase con girone unico, da sei a dieci, bisogna provare che non facciano danno alle competizioni nazionali, e iniziare con otto, ad esempio.

Il mio auspicio è che con più partite a livello internazionale non si produca un travaso di soldi dai club che giocano in campionato ai club che giocano le coppe europee. Il secondo problema è quello dei coefficienti per entrare nella competizione, che si mantenga una qualificazione per merito sportivo è di certo importante. Maggiori ricavi per la nuova Champions? Non bisogna dare più soldi ai club che giocano le coppe per pagare ancora di più giocatori che guadagnano già moltissimo, perché altrimenti si producono distorsioni a livello dei mercati nazionali.

Addio Messi? Da anni preparavamo una strategia per quando non avremmo più avuto questi grandi giocatori. Con Ronaldo l’Italia sembrava che dovesse far crescere i ricavi da diritti tv, mentre in realtà le offerte sono state in linea con quelle del ciclo precedente e non hanno preso di sorpresa nessuno. Non abbiamo ricevuto neanche una chiamata dai broadcaster sugli addii di Messi e Ronaldo, i grandi broacaster si fissano sulla competitività, non su due giocatori. Bisogna guardare il collettivo e non credo che l’addio di Messi ci farà un danno così grande. Magari al Barcellona, ma non a noi come competizione - ha concluso - ".