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Juve, cronistoria di una stagione fallimentare: da Ronaldo alle finali perse

Danilo

La Juventus, con la sconfitta di ieri sera, ha praticamente concluso la stagione 2021-22, con tante ombre e poche luci.

redazionejuvenews

La Juventusieri sera ha fallito l'ultimo obiettivo rimasto, ovvero la vittoria di una trofeo e nello specifico la Coppa Italia. Eppure, poco meno di un anno fa, con l'annuncio del ritorno di Allegri sulla panchina della Vecchia Signora, le ambizione erano altre. Si parlava di Scudetto, di squadra pronta ad un nuovo ciclo vincente dopo i due anni della rivoluzione fallita prima con Sarri e poi con Pirlo, un solo uomo sembrava potesse invertire tutto. Anche nella conferenza di presentazione, l'ex allenatore di Milan e Sassuolo, parlò dello Scudetto, non della vittoria, ma almeno l'obiettivo di lottare per il tricolore: "I nerazzurri hanno vinto l’anno scorso e sono i favoriti, noi dobbiamo essere bravi a costruire un percorso che ci porti a fine maggio a vincere lo Scudetto. Poi abbiamo Supercoppa, Coppa Italia e Champions. La Champions deve essere un desiderio da parte di tutti: per vincerla ci sono tante componenti. Il primo obiettivo è passare il primo turno, dagli ottavi in poi possiamo vincerla".

Ambizioni che si sono scontrare subiti con la realtà dei fatti, un calciomercato di basso profilo, con i soli arrivi di Locatelli, Kean e Kaio Jorge, ma soprattutto l'addio di Ronaldo a pochissimi giorni dalla fine della finestra del mercato. La cessione del portoghese ha influito negativamente per tutta la prima metà di stagione, considerato che i bianconeri a gennaio erano fuori dalla lotta Champions.

Poi il doppio colpo Vlahovic-Zakaria, la risalita in Serie A, la conquista del quarto posto, ma l'eliminazione dalla Champions League agli ottavi di finale per mano del Villarreal, che al netto del percorso europeo del Submarino, era un avversario battibile. Senza dimenticare le due finali perse con l'Inter, entrambe ai supplementari, nel campo più favorevole per la Juventus, ovvero i big match. Poi, ultimo ma non per importanza, la mancanza di gioco, la filosofia difensivista, attuata per buona parte della stagione, accantonata solo in alcune partite. La stagione è nera, ma il futuro spaventa, perché all'orizzonte ancora non si vede il sole.