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Giletti: “Pirlo doveva essere cambiato dopo il Benevento. Punterei su Gasperini”

Giletti

Massimo Giletti ha rilasciato delle dichiarazioni sui bianconeri

redazionejuvenews

Il noto conduttore televisivo Massimo Giletti, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Bianconera, dove ha parlato della brutta stagione che sta attraversando la Juve.

SULLA STAGIONE ATTUALE - “L’umore è un misto di rabbia e delusione, chiaro che bisogna essere sereni nella valutazione. Sento parlare di Agnelli in rotta con John Elkann, ma allora perché Elkann era allo Stadium accanto a lui? Nove anni di successo bruciano tutto, bruciano anche un po’ l’umiltà e la capacità di dire che si è sbagliato. Noi stiamo valutando un gruppo di lavoro che è stato fortissimo, ma ora sta sbagliando. Ha sbagliato quest’anno, forse si è sbagliato già da quando doveva sostituire Allegri. Poi c’è questa storia della Superlega che è una zavorra e che non va sottovalutata. Io ho visto la Juve passeggiare troppo spesso, questo è un problema a cui bisognava provvedere già dopo le sconfitte in Champions e contro il Benevento in casa, era evidente che questa squadra ha un problema gestionale che si poteva risolvere solo con una sterzata dura. È una squadra assemblata male e che fatica a trovare la concentrazione. Si vince e si perde in gruppo, mi piacerebbe sentire “Abbiamo sbagliato” e poi ripartire. Un centrocampo così scarso non si vedeva da tempo. Io ho difeso Pirlo sempre, ma quando continui a dire che si sbaglia l’approccio allora la colpa è dell’allenatore. Si può cadere dopo tanti anni, ma c’è modo e modo di cadere. Io quando vedo gente passeggiare non lo accetto”.

SULLA RIVOLUZIONE JUVE - “Io oggi sono preoccupato per la società. La squadra non ha una solida base, bisogna fare un repulisti, molti giocatori non sono all’altezza. E poi c’è il dilemma Ronaldo, che senza Champions difficilmente rimarrà. Quando uno fa 27 gol non può essere un peso, anche se ha sbagliato diverse partite. Non è una situazione semplice”.

SULLA PANCHINA - “L’errore più grande penso sia stato non aver ripreso Conte due anni fa quando si è deciso di cambiare Allegri. Regalare Conte all’Inter insieme a Marotta penso sia stato abbastanza devastante, è stato un errore strategico. Poi non bisogna cambiare allenatore perché lo chiede il gruppo squadra, non è mai un buon segno. Sulla squadra, io voglio vedere gente che soffre e che combatte. Se dovessi dire un nome, io punterei su Gasperini per ricostruire anche con una base italiana. Vedo tanti ragazzi che non sanno qual è la maglia della Juve, bisogna riportare un po’ di identità italiana in campo. E serve soprattutto qualcuno che faccia giocare”.