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ESCLUSIVA / Castiglia (doppio ex): “Occhio all’Empoli”

Massimiliano Allegri
La nostra redazione ha intervistato il doppio ex Luca Castiglia a poche ore dalla partita tra Juventus ed Empoli
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Empoli-Juve vista con la lente di ingrandimento di chi ha militato in entrambi i club. Luca Castiglia ha infatti compiuto tutta la trafila del Settore Giovanile della Vecchia Signora, sino a approdare in prima squadra (2007-2009). In seguito, la sua carriera lo ha portato a vestire anche la maglia del club toscano (stagione 2013-2014).

La nostra redazione ha contattato telefonicamente in esclusiva proprio l’attuale centrocampista dell’Arezzo (attualmente in Serie D), spaziando su molteplici tematiche: dalla partita in sé, fino al futuro del tecnico bianconero, Massimiliano Allegri.  

Conosci molto bene la bolgia del Castellani. Che tipo di partita ti aspetti tra Empoli e Juventus lunedì sera?

“Molto aperta. Perché la Juve deve mantenere il secondo posto in classifica e blindare la qualificazione in Champions. L’Empoli invece è già salvo dopo un’annata straordinaria: di più non gli si poteva chiedere. Però non credo che i toscani vorranno sfigurare di fronte al proprio pubblico, esaltato da una partita così piena di motivazioni e di orgoglio. Per cui è tutto aperto, come dicevamo”.

Sotto quali aspetti i biancoblù di a Zanetti potrebbero insidiare tatticamente i bianconeri? 

“L’Empoli di Zanetti propone un ottimo calcio offensivo, paleggia, tiene spesso il possesso. È vero, l’obiettivo salvezza è stato raggiunto. Però non credo che faranno passare la Juve come niente con facilità sul proprio campo”.

A proposito di Juve. Schiettamente: ne giudichi la stagione fallimentare?

“Non credo sia fallimentare. Non esaltante sicuramente, perché quando pensi alla Juve pensi a scudetti e coppe varie. È inevitabile. Però c’è da dire che veramente ne ha subite di tutti i colori: infortuni dei giocatori più rappresentativi e penalizzazioni che andavano e venivano. Così è dura concentrarsi sugli obiettivi. Non è che si potesse fare tanto meglio di così. Da giocatore ne avrei risentito psicologicamente. Giocare senza certezze non è semplice”.

Tuttavia la rosa della Juve è obiettivamente profonda e in Coppa Italia e Europa League c’è chi sostiene che i bianconeri potessero fare qualcosa in più…

“Secondo me, con il senno di poi, la finale l’avrebbero meritata. Nel doppio confronto contro il Siviglia, una delle squadre più forti in quella competizione, la Juve non ha affatto sfigurato. Almeno in finale, i bianconeri ci sarebbero dovuti arrivare. Con la semifinale di Europa League e l’eventuale secondo posto in campionato dietro a un super Napoli, la stagione della Juve sarebbe più che sufficiente a livello di valutazione”.

Confermeresti Allegri sulla panchina bianconera anche la prossima stagione? 

“Non spetta a me dirlo. Leggo che potrebbe arrivare Giuntoli e che potrebbe cambiare la dirigenza. Vedremo. Saranno loro a stabilirlo. Se lo chiedete a me, io dico che non è semplice guidare una squadra con tutte queste difficoltà di cui abbiamo parlato. In più è vero che la Juve ha un organico molto forte, ma non è una squadra di campioni come lo era ai tempi di Berlino e Cardiff. Per cui lo confermerei, proprio perché ha fatto il massimo di quello che poteva fare. Un applauso sicuramente gli va fatto: ha gestito molto bene il tutto”.