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ESCLUSIVA Bonini: “Allegri profilo giusto da cui ripartire, terrei Cr7. Superlega? Questione di soldi”

Massimo Bonini

Le parole dell'ex centrocampista bianconero in esclusiva a Juvenews.eu

redazionejuvenews

di Carlo Pranzoni

Grandi cambiamenti in casa Juventus sono avvenuti nelle ultime settimane. Prima gli addii di mister Andrea Pirlo e di Fabio Paratici, poi il ritorno alla base di Massimiliano Allegri, che con la società è pronto a dar vita ad un nuovo ciclo vincente che permetta di riscattare l'ultimo altalenante campionato. Di questo, del futuro di Cr7 e Dybala e della questione Superlega, ha parlato l'ex centrocampista bianconero Massimo Bonini, a Torino dal 1981 al 1988, in esclusiva per Juvenews.eu:

Cosa ne pensa dei movimenti che ci sono stati in casa Juve? 

La società ha deciso aveva le sue ragioni per cambiare allenatore. Dispiace per Pirlo che, secondo me, può diventare un grande tecnico. E' stato penalizzato un po' dalla pandemia e dalla poca esperienza che ha in questo ruolo. Poi certo, nell'ultima stagione abbiamo vinto due coppe, ma quello che è mancato è stato il gioco, ad esclusione delle ultime partite. Non ha aiutato nemmeno l'eliminazione dalla Champions per mano del Porto: un conto sarebbe stato uscire con Bayern o City, ma uscire contro una squadra sulla carta inferiore lo ha penalizzato. Ora è tornato Allegri che conosce bene l'ambiente ed è il profilo giusto su cui puntare per far tornare la squadra ai massimi livelli.

Un suo giudizio invece sul campionato?

Noi juventini ci lamentavamo tanto che il campionato fosse una formalità e invece si è visto che non è così. Io credo che sia più importante anche di una coppa, come la Champions, alla quale la Juve punta da ormai tanti anni. Vincere il campionato significa essere stati più bravi in un'intera annata. Però penso che criticare una società che, per tanti anni ti ha fatto vincere, non sia giusto.

L'Inter sulla carta parte quindi favorita per il prossimo anno?

Parte favorita perchè ha vinto lo scudetto ed è giusto che sia così. Però credo che questa Juve qui abbia tutte le carte in regola per tornare a lottare per tutte le competizioni alle quali prenderà parte. Quando entri alla Juve sai che l'obiettivo è vincere tutto. Arrivare ad esempio secondi non è una sconfitta, ma non è quello per cui si lavora.

Rinuncerebbe a Cristiano Ronaldo?

Se ha la testa per rimanere ben venga la sua permanenza, è un giocatore importantissimo e lo terrei volentieri. Per me potrebbe però cambiare ruolo, partire dalla sinistra ed accentrarsi come piace a lui. Quest'anno, con il solo Morata a disposizione, ha giocato maggiormente come prima punta e un po' è stato penalizzato, ma nonostante questo è riuscito a segnare 29 gol. Rinunciare a uno che segna così tanto non è facile. Bisogna però tenere in conto anche il bilancio, ma credo che la società sappia bene cosa fare in questa situazione.

Si fanno tanti nomi per il nuovo attaccante: Icardi, Vlahovic, Gabriel Jesus...Cosa ne pensa?

Bisognerà capire cosa vorrà fare la società con Dybala. Tante volte vengono messe in giro delle voci su alcuni giocatori, mentre magari gli obiettivi della società sono altri.

Parlando di Dybala, cosa farebbe con lui?

Lo terrei sicuramente, come si può rinunciare a uno come lui? Per comprare questo tipo di giocatori c'è bisogno di tanti soldi, quindi me lo terrei stretto. Se però vuole restare alla Juve è importante che creda nel progetto, se invece riceverà offerte da altre squadre importanti e vorrà andarsene è anche giusto per la sua carriera.

Ormai sfumato Donnarumma la Juve confermerà Szczesny tra i pali. I bianconeri quanto perdono in questo mancato avvicendamento?

Szczesny per me è uno dei migliori portieri che ci siano in circolazione, però il blocco italiano in una squadra importante come la Juventus è tanta roba. Un italiano magari è più attaccato alla maglia e al nostro calcio, ha una mentalità diversa me questo è normale. Donnarumma è fortissimo, ha già tanta esperienza nonostante la giovane età e credo possa arrivare ai livelli di Buffon. Prendendolo hai la certezza di essere a posto in quel ruolo per molto tempo, è uno che rende le cose più semplici anche ai propri compagni di squadra. Poi gli errori li commettono tutti, ma magari ce ne fossero di più di portieri come lui.

Cosa ne pensa della questione Superlega?

E' tutta una questione di soldi, ma se ne parlava già da quando giocavo ancora io. Faccio paragoni con il calcio dei miei tempi: quando ero calciatore la Coppa dei Campioni la giocavano solamente le squadre che vincevano i propri campionati, mentre ora la giocano in tanti. Forse sono troppe squadre, ma allo stesso tempo la Superlega porterebbe a giocare un numero maggiore di partite per avere un prodotto di qualità che permetta di avere maggiori incassi. Quello che mancherebbe poi sarebbe la meritocrazia, perchè non ci sarebbero retrocessioni. Credo che nel corso degli ultimi anni anche la stessa UEFA si sia "prostituita" creando un format per dare a tutte le squadre partecipanti maggiori incassi.

Le piace il gioco che sta mostrando l'Italia?

Ero pessimista alla notizia dell'arrivo di Mancini, non pensavo che avrebbe creato una squadra così compatta permettendole di giocare un bel calcio. Quello che mi preoccupa, in queste situazioni, è che quando la Nazionale parte favorita o vive un buon momento di forma, solitamente poi non arriva a grandi risultati. Noi dobbiamo partire da disperati (ride ndr.). Auguro il meglio al ct perchè sta dimostrando di essere un grande allenatore, non è facile sedere sulla panchina della Nazionale. Lui ha creato una rosa andando a pescare anche in squadre che non sono le solite note, dando fiducia a giocatori che magari non sono abituati a giocare a certi livelli o che addirittura fanno panchina nei loro club. Ha scelto calciatori funzionali alla sua idea di calcio ed è un piacere veder giocare l'Italia. Il calcio è spettacolo, devi trasmettere emozioni e per questo mi piacciono allenatori come Mancini o anche Guardiola. Pep ha perso la finale di Champions ma ha fatto divertire i tifosi, la mentalità era quella giusta.

Italia che, nelle amichevoli pre-Europeo, ha affrontato anche il San Marino. Cosa prova ogni volta che queste due squadre si affrontano?

E' una bella emozione per noi di San Marino poter giocare contro l'Italia. Siamo 30.000 abitanti e ogni anno abbiamo 50 bambini che si avvicinano al calcio e creare una selezione competitiva non è facile. Purtroppo siamo ancora al dilettantismo, ma anno dopo anno stiamo cercando di avvicinarci sempre di più al professionismo, cercando sempre di imporre il nostro gioco. E' vero che contro l'Italia abbiamo perso 7-0, ma è stato fondamentale per noi non aver messo su delle barricate, provando sempre a creare azioni. Questo è il nostro obiettivo, provare a mettere in difficoltà le altre squadre con il nostro calcio. Prendiamo anche il caso dell'under20, che con gli azzurri ha perso per 1-0 creando però molto, sfiorando più volte il gol. Ripeto, nella mentalità della nostra Federazione c'è l'obiettivo di avere una Nazionale che migliori il gioco del calcio, poi i risultati arriveranno di conseguenza.

Si ringrazia Massimo Bonini per la disponibilità e la cortesia mostrate nel corso di questa intervista