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PRIMAVERA Juventus-Napoli 2-3. Super giornata per i partenopei

Ferdinando Del Sole
Zerbin surclassa Del Sole. Senese, Zerbin e Palmiero decidono il match, per i bianconeri Kameraj e un'autorete fanno sfiorare la rimonta.

redazionejuvenews

Dal nostro inviato da Torino Cristiano Corbo

VINOVO - Piccola premessa per capire gli animi di questa partita: è sempre Juventus-Napoli. Nel bene, nel male, nel giusto. E i giocatori lo sanno, se ne rendono conto dall'attenzione sugli spalti e dalla posta in palio: in fondo, è anche giusto così. Nei limiti dei colpi proibiti e delle occasioni - tante - per cui rammaricarsi.

Alla fine, fa e disfa totalmente la squadra azzurra. Che parte subito forte con Zerbin, imprendibile e di gran lunga superiore all'avversario del giorno: quel Del Sole che si ferma così, alle belle speranze. L'ex Pescara però ha un sussulto al quarto d'ora: il cross per Jakupovic è bello, teso, solo da impattare. L'eroe del derby? Se lo divora, scatenando la legge più vecchia di tutte: quella che regala il vantaggio ai partenopei. Zerbin&Senese, che combinazione: dall'angolo del biondo centrocampista, la zuccata potente. Gol. E che vuoi farci, Loria? Nulla, proprio nulla. Come nulla avrebbe potuto se Gaetano avesse angolato un po' di più il suo destro secco al minuto venticinque.

Ancora Gaetano, sempre Gaetano. Sbatte sulla difesa nel primo dei due contropiedi clamorosi: sì, perché è una continua percussione e una continua lotta contro i soliti problemi in difesa. Quattro contro uno, ma il risultato a inizio primo tempo è solo 1-0 per gli azzurri. Con tanto di sospiro di sollievo per Dal Canto, che tiene botta come Del Sole nonostante il fallo orribile su Zerbin.

La ripresa è un continuo tentativo di sussulto bianconero, solo che il Napoli c'è. Ha voglia. Sa che con questa concreta fragilità difensiva si può mostrare tutto l'arsenale, e che sarebbe da sciocchi non divertirsi. Al quinto, arriva infatti il primo atto di una storia che lentamente si consumerà a favore dei partenopei: Scarf libera Palmiero, a sua volta bravo a liberarsi da Capellini con una finta. Come Insigne-Callejon, lo scambio è sul secondo palo dov'è puntuale Zerbin: è gol, è un gran gol.

Prova a rispondere Tripaldelli di testa: palla alta. Quindi Del Sole a giro, col sinistro che leviga il palo: pure qui, tutto inutile. E tutto brutto, a Vinovo: soprattutto se l'azione del raddoppio diventa l'azione del trionfo. Gaetano spinge sulla destra e colloca la sfera sul lato opposto. Stavolta c'è Palmiero, ma la sostanza non cambia: addirittura 3-0.

La Juve è affranta, annichilita dal possesso napoletano e dalle chiacchiere che inevitabilmente arriveranno. Poi arriva Del Sole e la sua prima giocata di destro: è Senese a deviarla in porta. Ed è il portiere azzurro a negare il 3-2 che avrebbe costruito con calma un finale diverso: no, Olivieri non avrebbe dovuto sbagliarla quell'occasione in percussione solitaria davanti a Schaeper. Né avrebbe dovuto farsi parare il tap-in dopo il palo sulla rovesciata clamorosa di Portanova. Istantanee che non dimenticheranno: troppo pregne di emozioni, contrastanti e un po' lancinanti. Tripaldelli si riprende per qualche istante la scena e serve Kameraj: puntuale, preciso, bravo nel ficcare la palla sul secondo palo.

Gli ultimi cinque minuti sono diverse maschere dello stesso match: lanci, uscite basse. E urla, tante urla da ambo le panchine. Ma non erano di gioia come al Derby: tutt'altro, quelli di Dal Canto erano pensieri sinistri musicati dall'adrenalina. Tutta n'ata storia, per dirla alla napoletana.

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