archivio2018

Buffon: “Un giocatore non smetterebbe mai di giocare. Sono stato infangato ingiustamente”

Gianluigi-Buffon
Il portiere bianconero ha parlato intervistato da Maurizio Costanzo

redazionejuvenews

TORINO - C'è tutto Gigi Buffon, tra passato, presente e futuro, nell'intervista rilasciata a MaurizioCostanzo e che andrà in onda domani su Canale 5.

La chiacchierata inizia partendo dalla mancata qualificazione ai Mondiali del 2018: "Sì, sono stati giorni molto difficili. Diciamo che io volevo chiudere la carriera con il Mondiale perché penso che poteva essere l'occasione più bella per ricordare e onorare la mia carriera. Sarebbe stata una passerella finale perfetta. Purtroppo non è andata così però penso anche che a 40 anni io debba fare determinate dichiarazioni perché è giusto fare un passo indietro, è anche una questione di sensibilità visto che sono sempre stato un punto di forza delle mie squadre e non vorrei mai diventare un peso. A 40 anni non lo devi più dire te ma gli altri."

E inevitabilmente si pensa anche al nuovo Buffon, anche se di Buffon ce n'è uno solo: "Sicuramente per doti e inizio carriera Gigio Donnarumma è il portiere che in questo momento è sulla bocca di tutti ma in maniera meritata e poi però ci sono anche due o tre ragazzi che secondo me sono partiti un anno due più indietro rispetto a lui ma sono di grande prospettiva."

Il ritiro, quello spettro che aleggia dietro le spalle di Buffon, nei confronti del quale il numero 1 ancora non ha deciso come porsi: "Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni. La verità è che mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato. Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare."

La carriera di Gigi non è stata comunque tutta rose e fiori, e lo dimostra la sua risposta quando viene richiamata in causa Calciopoli: "Mi ha fatto male. Non tanto, tantissimo. Perché sono stato gratuitamente infangato non una volta ma ben due volte e su un aspetto che per me è fondamentale, ossia la lealtà sportiva. Su quello proprio non transigo. La cosa che mi ha fatto soffrire di più è il calcioscommesse, senza ombra di dubbio. Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo e a un uomo che non se le meritava assolutamente. Non porto rancore nei confronti di nessuno, però se dovessi rivedere certe persone un pochino mi innervosirei..."

L'intervista vira poi sulla vita personale di Gigi, iniziando dalla prima moglie, AlenaSeredova: "È una persona che ringrazierò perché alla fine ho passato dieci anni veramente belli con lei e lei me li ha dedicati come penso di averglieli dedicati io. Poi abbiamo fatto due figli stupendi, molto educati e di quello gran parte del merito va a lei. Però penso che alla fine come in tutte le cose c'è un dare e un avere e io ho ricevuto tanto da lei, penso di aver dato tanto... e poi basta."

Ora nella sua vita c'è Ilaria D'Amico, la donna del "per sempre", come l'ha definita lo stesso portiere: "Io penso che Ilaria sia veramente una donna speciale e secondo me il nostro rapporto è un qualcosa di straordinario e proprio per questo immagino che ci sarà una evoluzione in futuro e che durerà fino a che la morte non ci separerà."

La chiusura avviene su un argomento delicato, ossia la depressione di cui ha sofferto il portierone: "Ci sono degli snodi nella vita, probabilmente nel momento in cui passi da giovane e superficiale a una dimensione di uomo un po' più maturo, in cui devi fare i conti con dei buchi neri che fino a quel momento non hai preso in considerazione. E queste valutazioni ti fanno cadere in un limbo, in un'apatia che può sfociare nella depressione. Una cosa molto brutta, poi soprattutto per un carattere esuberante e gioioso come il mio. Il non riconoscersi penso sia la peggiore delle cose..."

TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:

SEGUICI SU: Facebook / Twitter / Instagram

Juvenews.eu