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Zoff: “Per la Juve normale momento di rifondazione dopo tante vittorie”

Dino Zoff

L'ex portiere ha parlato della Serie A analizzando le prestazioni delle squadre e parlando della Juventus

redazionejuvenews

L'ex portiere della Nazionale Italiana e della Juventus Dino Zoff, ha parlato intervistato dai microfoni del programma radiofonico "1 Football Club" in onda su 1 Station Radio, ai quali ha detto la sua sul campionato italiano e sulle squadre di Serie A: “Alla Lazio manca Immobile, che è l’uomo più importante della squadra. La sua assenza ha creato problemi nelle scorse uscite, ma per il resto direi che non sembra una compagine in crisi. Il Napoli è più forte in questo momento, ma la Lazio ha tutte le possibilità per giocarsi la partita. Europa League? Ho visto uno spezzone della gara: hanno sbagliato tanti gol e c’era la possibilità di fare risultato, hanno avuto molte palle e le hanno sprecate. La squadra non si è mossa male nel complesso. Mertens o Petagna? Mertens è pur sempre Mertens, nonostante rientri da un infortunio, poi a seconda della partita si può scegliere tra l’uno e l’altro. Spalletti agitato? Non so come sono andate le cose e quali siano i nervosismi del momento, ma credo che più che nervoso il mister sia preoccupato. Queste preoccupazioni resteranno fin quando ci saranno questi problemi legati agli infortuni".

"Campionato riaperto? Non è mai stato chiuso: con i tre punti tutto è possibile. Un anno ho preso una squadra a metà, aveva 13 punti e siamo arrivati in alto. Certo, quest’anno sono due le squadre da recuperare di ottima caratura, ma con i tre punti si può fare di tutto. Mi ha colpito molto il Verona, ha fatto vedere delle cose bellissime nella prima parte della stagione, per cui Tudor è quello che mi ha sorpreso maggiormente".

"Nella Juventus invece, dopo aver vinto tanto è normale che ci sia un momento di rifondazione: arrivano nuovi giocatori che non si conoscono al 100%, c’è una transizione normale. Certo, questa batosta inglese è stata dura, ma non c’entra la Juventus. Le nostre squadre in Europa soffrono. Maradona? Diego è tutto un ricordo, è stato il calcio in assoluto. Chi ha potuto vederlo per anni come i napoletani è stato privilegiato. Sono giocatori fuori regola, fuori portata. Non mi sono mai azzardato a criticare il suo comportamento perché ogni artista ha il suo modo di essere, anzi ho sempre ammirato e invidiato questi fenomeni".