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Zaccheroni: “Punto sulla Roma e su Dybala, ma deve stare vicino alla porta”

Zaccheroni
L'ex allenatore ha parlato della prossima Serie A e dell'esordio delle grandi squadre, indicando la sua favorita per un campionato che sarà per tutti anomalo

redazionejuvenews

La Juventus inizierà questa sera il suo campionato, che la vedrà esordire contro il Sassuolo tra le mura amiche dell'AllianzStadium. I bianconeri recheranno cercheranno i primi tre punti per partire al meglio, e per non essere costretti, come lo scorso anno, a rincorrere da subito. L'ex tecnico AlbertoZaccheroni, ha parlato del campionato che sta iniziando, indicando la sua favorita.

Punto sulla Roma e Mourinho a patto che leghi Dybala. Quanto tempo è che Dybala non finisce una partita? Corre troppo, vaga troppo, si perde troppo: per lui ci vorrebbe una corda legata al palo degli avversari e lunga al massimo trenta metri. Così non si allontana dall’area e non spreca energie”.

Zaccheroni passa poi a ricordare il passato: "Sono sempre andato d'accordo con tutti, quasi nessuno batte la fiacca; si allenano tutti e tanto, mollano solo a fine carriera. A parte Cassano. E infatti non gli è andata benissimo; di calciatori dotati di tecnica pazzesca è piena la Serie B e la C: il problema è che gli manca la forma e la fisicità. Quando allenavo il Cosenza in B avevo un ragazzo bravo quanto Maradona ma senza il suo fisico e la sua costanza. Si chiamava Enrico Buonocore da Ischia: con la pallina da tennis era un funambolo. Con chi ha avuto problemi? Con rammarico dico Adriano, ragazzo stupendo, ancora ci sentiamo. Però… Arrivava tardi, era imprevedibile, sempre con una scusa: un giorno aveva forato la macchina, un altro lo aveva fermato la polizia; una mattina si presenta con Oba Oba Martins e dopo l’inizio degli allenamenti. Mi fermo. Li guardo. Li raggiungo e con calma gli spiego che per quel giorno erano liberi di tornare l’indomani. Adriano è scoppiato in lacrime. Adriano si è sprecato. Se ci penso ancora mi dispiace; poteva vincere da solo le partite e io di attaccanti forti ne ho visti e allenati, e penso a Bierhoff, Sheva, Vieri, Crespo: come lui nessuno".