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Vlahovic: “Mi piace il Dna Juve, sono felice in bianconero. Su Chiesa…”

Dusan Vlahovic

Dusan Vlahovic, calciatore della Juventus, ha analizzato il suo percorso in bianconero, parlando anche di Chiesa e del futuro.

redazionejuvenews

Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione del Salone del Libro di Torino. Ecco le sue parole: "Come detto nella presentazione, mi piace il dna della Juve, questa voglia di combattere, di non mollare, di andare oltre il limite, fino alla fine. Un po' così sono anch'io. Mi piace lavorare, fare, soprattutto perché quando smetto di giocare, anche se è presto, non voglio avere rimpianti. Voglio dare tutto, non vorrei avere rimpianti. E' il mio lavoro, sono un privilegiato e non vedo perché debba essere diverso. Come dice lei, si può fare sempre meglio. Anche quando hai fatto una cosa straordinaria, devi essere consapevole e soddisfatto, senza esagerare".

Su Prandelli e Chiesa: "Mi emoziona sempre, mio padre non avrebbe fatto ciò che ha fatto lui per me. Mi diceva: guarda al posto suo non avrei fatto questo. Lo ringrazio tanto, ci sentiamo spesso. E' stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, di chiacchierare, fino ad ora è l'uomo sportivo più importante. Uno vero. Chiesa? Mi ha visto crescere, da ragazzino. Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina, fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile, lo conosciamo come calciatore. E' stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, che è rimasta a Firenze. Non vedo l'ora di giocare con lui, per scendere in campo e lottare con lui, e vincere insieme".

Sul futuro: "Non lo so, non guardo così in avanti. Ho miei obiettivi, che tengo per me. Chiari, in testa. Quello che sto immaginando io, alla fine sarà scritto da qualche parte, ma li terrei per me. Non mi piace parlare di queste cose, né con la mia famiglia, né con nessuno. Corro per arrivarci. Obiettivi Juve? C'è poco da aggiungere, sappiamo che la Juve vincerà sempre e vincerà per sempre, è l'unica cosa che conta e dobbiamo tornare su questa strada. A vincere e basta. C'è poco da parlare, dobbiamo vincere. Solo questo. Pressione forte? Secondo me ce l'hanno le altre, come ha detto qualche allenatore... le pressioni sono altre! Una famiglia che lavora tutto il mese non sapendo se arriva a fine mese, questa è la pressione! Noi giochiamo a calcio, ci divertiamo, provando a far felici quante più persone possibili. Ho iniziato a giocare per passione, per rendere orgogliose tutte le persone che mi guardavano. Sono felicissimo, la mia vita sta andando bene. Io e i miei genitori stiamo bene e questa è la cosa più importante. L'affetto del pubblico è quello che mi dà la spinta in più anche se qualche volta sei stanco, ti spinge a fare cose che non puoi neanche immaginare. Sono felice di stare alla Juve, l'ho voluta tanto. Spero di vincere tante cose".