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Guerra in Ucraina, la FIGC posticipa l’inizio delle gare

Il presidente della FIGC Gravina

Per mostrare il proprio rispetto verso la situazione bellica in via di sviluppo, la Federazione ha disposto un ritardo del fischio d'inizio.

redazionejuvenews

Il presidente della FIGC Gravina

La situazione in Ucraina si sta facendo sempre più critica. Con il passare delle ore nel paese sale la tensione: l'esercito russo continua la sua avanzata e sta assediando la capitale Kiev. Ci sono stati già diversi morti, anche fra i civili e migliaia di profughi. Un momento storico terribile, che il mondo dello sport ha deciso di non ignorare. Già ieri nelle partite delle coppe europee abbiamo visto manifestazioni di solidarietà da parte di alcuni giocatori, come Ruslan Malinovskyi. Il trequartista ucraino dell'Atalanta ieri, nella vittoria per 3-0 sull'Olympiacos, ha segnato una splendida doppietta, mostrando una maglia contro la guerra. E anche in altri sport ci sono state reazioni decise, come la cancellazione del Gran Premio di Formula 1 in Russia. Anche il calcio italiano vuole dare il proprio segnale contro l'invasione dell'Ucraina e lo farà posticipando l'orario di inizio delle partite del weekend.

Questo il comunicato della Federazione: "Il calcio italiano scende in campo unito per la pace. È questo il messaggio che la Federazione Italiana Giuoco Calcio vuole inviare in un momento così complesso per gli equilibri internazionali, decidendo di posticipare di 5 minuti il calcio d’inizio di tutte le partite ufficiali in programma nel fine settimana. Senza distinzione, professionisti e dilettanti, si uniranno in un’unica testimonianza di pace, sensibilizzando appassionati e tifosi sul rispetto della vita umana e sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina.

“I valori universali dello sport ci impongono una riflessione – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – non vogliamo girarci dall’altra parte. Interpretando un sentimento diffuso nell’opinione pubblica italiana, che attraversa in modo trasversale anche il nostro mondo, vogliamo mandare un messaggio chiaro: il movimento calcistico nazionale è sensibile e molto preoccupato per quello che sta accadendo in queste ore, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”". La gara della Juventus a Empoli domani inizierà alle 18:05.