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“The dark side of the sport”: Moggi torna a parlare di Calciopoli

L'ex amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi

L'ex dirigente della Juventus è uno dei protagonisti di una nuova serie Netflix

redazionejuvenews

L'ex dirigente della Juventus Luciano Moggi è protagonista di un episodio della nuova serie Netflix "The dark Side of the sport", docuserie che prende in esame controversie e scandali globali e riporta le testimonianze dirette delle presone coinvolte.

“Ho perseguito l’obiettivo del calcio, che era la mia passione. Il calcio in realtà è uno sport puro, è uno sport dove vince chi gioca meglio: se abbiamo vinto sette campionati, che credo sia una cosa importante, evidentemente i giocatori che abbiamo comprato, da Zidane a Nedved e Cannavaro erano quelli giusti. Noi non abbiamo mai chiesto a nessuno di farci vincere la partita: la vincevamo con le nostre forze".

“Allo scoppio di Calciopoli, i primi dieci giorni sono stati tremendi. Televisioni, radio e giornali ripetevano costantemente ‘scandalo nel calcio eccetera’, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno. Mi sentivo abbastanza abbattuto, avevo vergogna pure a passeggiare per le strade: era come se mi fosse caduta addosso un’intera casa. Quella Juventus era il mio capolavoro e in quel momento lì ho pensato a tante cose: è importante che lo dica, anche al suicidio, ma la religione mi ha insegnato che la vita è fatta di tanti momenti, belli e brutti, e bisogna andare avanti, combattendo anche quelli brutti. Nel momento più brutto ho sentito una forza interiore dentro di me che mi diceva ‘devi combattere, devi dimostrare al mondo che ciò che è stato detto e fatto sono finzioni'”.

Volevo capire di cosa mi accusavano, perché non avevo idea di cosa potessero imputarmi: io parlavo con i designatori, ma parlavo come parlavano tutti, cercavamo di tutelarci. Sono per la giustizia, sono per un mondo per bene, ma devo dire che leggendo quella scritta, ‘la legge è uguale per tutti’, ho avuto dei dubbi, lo scandalo non riguardava solo me. Non è vero che era il sistema Moggi a condizionare il calcio, ma il sistema generale: anche le altre squadre parlavano con gli arbitri e il designatore, ma questo è stato tolto completamente dalla circolazione da parte dei P.M. ed è venuto fuori solo il pezzo della Juventus. Ho dimostrato che anche io non ho fatto niente: se nessuna partita è stata alterata, se tutti gli arbitri sono stati assolti, qual era il danno che era stato arrecato al calcio?"