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Tardelli: “Juve in confusione negli ultimi anni, i giocatori si sentono persi”

Marco Tardelli

L'ex giocatore della Juventus ha analizzato la partita disputata dai bianconeri contro i nerazzurri e valevole per la finale della Supercoppa Italiana

redazionejuvenews

La Juventus ha perso la finale di Supercoppa Italiana contro l'Inter in modo rocambolesco, con i nerazzurri che sono riusciti ad imporsi solo all'ultimo secondo dei tempi supplementari grazie ad un errore di Alex Sandro, che ha spalancato la porta per il gol di Alexis Sanchez, che ha regalato la coppa alla squadra di Simone Inzaghi.

Una partita giocata dai bianconeri in emergenza, con molti titolari assenti e con i giocatori in campo che sono riusciti a reggere l'urto di un Inter schierata in formazione tipo. L'ex giocatore dei bianconeri Marco Tardelli ha commentato attraverso le colonne de La Stampa la finale persa della squadra di Massimiliano Allegri.

"Non è stata certamente spettacolare l'ultima finale di Supercoppa, giocata da due squadre diverse sul campo e nella rosa. I nerazzurri coperti e completi in tutti i reparti con un gioco corale ed offensivo quasi perfetto. Determinati, in fiducia e consapevoli della propria forza. I bianconeri invece in confusione, senza idee, con un approccio solo difensivo teso ad arginare gli attacchi avversari basandosi sul contropiede, nella speranza di arrivare ai rigori. Le tante assenze della squadra di Allegri si sono fatte sentire, ma tutto questo non può giustificare un tale atteggiamento. Se speri nel colpo del singolo alla fine tutto diventa difficile. La sensazione dall'esterno è che non sappiano cosa fare, che non esista un'idea di gioco ed a volte i giocatori bianconeri si sentano come persi. L'Inter ha strameritato la vittoria e la mano di Simone Inzaghi si è vista eccome. Insomma una squadra solida in tutti i reparti, difesa, centrocampo ed attacco. Ma soprattutto a livello dirigenziale visto che non era facile ricostruire un puzzle subito vincente. Hanno fatto scelte giuste coraggiose e lungimiranti, una capacità straordinaria di girare pagina senza pensarci troppo su. Questa è la differenza con la Juventus, dove negli ultimi anni la confusione la fa da padrona. Chi decide, chi comanda. La partenza di Marotta ha lasciato un vuoto non ancora colmato, forse è arrivato il momento che qualcuno cominci a rifletterci su".