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Tacchinardi: “Donnarumma via? Se non si mette un salary cap, la situazione non si risolverà”

Tacchinardi, ex centrocampista della Juve dal 1994 al 2005

L'ex Juve ha parlato

redazionejuvenews

Alessio Tacchinardi, ex giocatore della Juve, ha parlato di vari temi, tra cui il caso Donnarumma, ai microfoni di TMW Radio: "Non mi piace questa cosa di Donnarumma, perdiamo un giocatore top che ha fatto crescere e diventare grande. Il Milan non doveva arrivare a questa situazione. Donnarumma ha sempre amato il Milan e poi è arrivato a questa decisione. Non voglio giudicare la sua scelta, ma per il Milan farsi scappare un giocatore così a zero è pesante. E' una sconfitta per tutti. Con Calhanoglu è diverso. Fossi stato in lui, avrei detto al Milan che firmavo il contratto e così mi avrebbero venduto, guadagnando sulla mia cessione. Alla fine i soldi se li sono presi lui e il procuratore. Invece nell'altra maniera c'era più rispetto per la società che ti ha fatto crescere. L'errore è della dirigenza, che doveva riproporgli un rinnovo con qualcosina in più. Se non si mette un salary cap, la situazione non si risolverà".

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Poi ancora: "Nazionale, su chi puntare a centrocampo? Ci sarà l'imbarazzo della scelta, aver fatto giocare tutti i 90 minuti a Verratti per fargli mettere minuti nelle gambe e averlo fresco dai quarti. Questo quindi mi fa dire che farà giocare Jorginho e Locatelli. Gli avversari affrontati finora dall'Italia sembrano tutti di basso livello ma non è così. Era un livello così basso o forse è merito nostro averle fatte rendere così? Io credo che questa Italia sia forte, perché le altre erano buone squadre". A proposito di Juventus ha parlato l'ex Alessandro Del Piero ai microfoni di ESPN: "Certamente mi avrebbe fatto piacere se avessi avuto la possibilità di restare più a lungo alla Juventus, ero un tifoso bianconero e lo sono ancora. Quel club significa tutto per me, il legame con i tifosi e tutto ciò che è successo in 19 anni". Poi nei giorni scorsi a Sky Sport: "Il mio pensiero va al percorso fatto sui suoi dettami, da quello che è scaturito da quel pomeriggio a Udine, quando l’ho conosciuto. Una delle prime cose che amava dire era “Tagliati i capelli” per dare un segnale su quello che era lo stile Juventus. Conosco in maniera personale il figlio e il nipote e quindi c’è un grande dispiacere ma sono felice che ci sia questo ricordo. Ha sacrificato la sua vita per la Juve".