Tacchinardi: “Chiesa non deve andare via, ma per il nuovo modulo…”

Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, ha detto la sua sulla stagione dei bianconeri, parlando anche di Chiesa.
Tacchinardi

Alessio Tacchinardi, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua a Tuttojuve.com. Ecco le sue parole: “Mi sembra che abbia le idee chiare sul tipo di acquisti che vuole fare, ovvero calciatori che hanno fame e che vogliono arrivare. Non è arrivato per farsi un giretto, è arrivato per vincere il campionato. Mi auguro che possa imporsi su Federico Chiesa, magari convincendo chi di dovere a trovargli un posto anche in un modulo come il 3-5-2 che non vedrebbe esaltate le sue caratteristiche. Chiesa non deve andar via, nella maniera più assoluta. La mia paura, però, è che possa esser sacrificato per una questione di modulo: non è il 3-5-2 o il 4-3-3 a fare una squadra, bensì i giocatori che devono avere la mentalità da Juve. E’ un giocatore col cuore bianconero, ultimamente ne ho visti molto pochi così. Lui deve essere un punto fermo della squadra, lo nominerei vice capitano. Questo è quel che si augura il tifoso Alessio.

Kessiè? Mezz’ala che martella, con Locatelli e Rabiot comporrebbe un bel trio lì in mezzo. Se dovesse girar bene, sarà senz’altro un trattore. Rovella, Fagioli e Miretti sono perfetti per creare una sana competizione, per me Giuntoli vuole realizzare un centrocampo tosto con alle spalle dei ragazzi affamati e alla ricerca del primo errore da sfruttare. Un po’ come quel che facevo io, ai tempi, con la mia Juve. E poi solo con i 23enni non vinci i campionati, sono d’accordo con Giuntoli quando afferma che i giovani sono la linfa vitale per mordere e avere energie fresche. Io sono per la linea verde, ma la rosa deve avere anche dei giocatori esperti.

Bonucci? L’idea che mi sono fatto è che sia stata un po’ calcata la mano su questa vicenda. Credo che Giuntoli abbia spiegato in maniera corretta la visione della società, magari gli è stato spiegato con rispetto che il nuovo progetto è improntato più sui giovani. Anche perché Bonucci non merita di esser trattato come un fuori rosa. Poi la si può anche non accettare, ma è la vita e può accadere questo. La Juventus fa sempre clamore, per me qualcuno voleva destabilizzare l’ambiente con le notizie che sono circolate. Era successo anche a me, non è che avevo incolpato il club per quanto deciso. Ero poi andato al Villarreal, accettando in maniera serena la loro scelta”.