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Stendardo: “Dopo un anno deludente la Juve vorrà vincere a tutti i costi”

Guglielmo Stendardo

L'ex calciatore ha presentato la finale di Coppa Italia tra le sue due ex squadre

redazionejuvenews

La Juventus scenderà questa sera in campo contro l'Atalanta per la finale di Coppa Italia. I bianconeri sono chiamati a vincere questa partita per riscattare una stagione deludente, che li ha visti eliminati dalla Champions League agli ottavi per mano del Porto, e fuori dalla lotta per lo scudetto da febbraio. Una partita importante quindi quella di questa sera, che gli uomini di Andrea Pirlo dovranno vincere per dimostrare la bontà dei progressi fatti nelle ultime gare, e per affrontare al meglio la partita di domenica contro il Bologna, ultima giornata di campionato da vincere a tutti i costi, sperando poi in un passo falso del Napoli o del Milan.

L'attenzione dei bianconeri è però ora puntata alla partita di questa sera, nella quale Andrea Pirlo si gioca molto della sua credibilità. Il primo anno in panchina dell'ex numero 21 non è stato dei migliori, e dopo la vittoria della Supercoppa Italiana, il tecnico bresciano vuole portare a casa un altro trofeo, per poi dare cercare di finire in bellezza con una vittoria domenica e con la qualificazione alla prossima Champions League.

L'ex difensore di Juventus e Atalanta Guglielmo Stendardo, ha presentato intervistato dai microfoni di Leggo la sfida di questa sera: "L’Atalanta viene da un campionato strepitoso, ma dall’altra parte c’è una Juve che ha vissuto una stagione difficile, che non rispecchia le aspettative dei tifosi e della società. Per questo credo che vorrà vincere la Coppa a tutti i costi. Ma non sarà facile, perché l’Atalanta se la meriterebbe come traguardo di un grande lavoro fatto da Gasperini e dalla società. A Pirlo Supercoppa e Coppa Italia potranno bastare per rimanere sulla panchina della Juve? Penso che la società stia facendo delle valutazioni. I numeri non mentono: i risultati quest’anno sono deludenti. Una eventuale sua riconferma la vedo difficile. I protagonisti? Muriel e Zapata sono i soliti nomi, ma io dico Gosens, perché è stata l’arma in più quest’anno. Dall’altra parte, ci sono tanti singoli importanti e soprattutto Cristiano Ronaldo. Le partite decisive lui le può risolvere da solo".