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Stankovic: “Il tocco di braccio di Rabiot l’ho visto subito”

Sampdoria, Stankovic
Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha detto la sua sulla gara tra i blucerchiati e la Juventus, parlando anche del fallo di Rabiot.

redazionejuvenews

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, in un'intervista concessa a Il Corriere dello Sport, ha parlato anche della Juventus. Ecco le sue parole: "Ho il dovere di vincere la partita a due con il mio istinto. A Empoli, gol annullato, sono uscito due minuti prima. A Monza idem, il rigore non l’ho voluto guardare, non volevo che si parlasse di me. Il fallo di mano di Rabiot l’ho visto subito, sapendo che non avrei potuto cambiare nulla mi sono esposto ma alla mia maniera. Nel calcio c’è un terzo tempo, io riduco al minimo le proteste e a fine partita gli arbitri li abbraccio sempre.

Se mi sento più laziale o interista? La Lazio mi ha dato la prima grande opportunità, la più importante, e sarò sempre riconoscente a Cragnotti. Con l’Inter abbiamo cambiato la storia del club. Due tappe di una vita. Roberto Mancini?Con la Nazionale ha fatto una cosa straordinaria, la gente ha la memoria corta. Mancio lavora tanto in campo, è un grande lavoratore.

Mihajlovic? Compagno, amico, era il mio riferimento in qualsiasi situazione. Ostinato anche. Quando si metteva in testa una cosa, giusta o sbagliata che fosse, tirava dritto. Sinisa era diretto, positivo. E, dopo un errore, aveva una straordinaria capacità di recupero. Verso gli altri e anche verso se stesso. Sinisa mi ha fatto crescere più velocemente, mi ha spiegato la vita, dato un indirizzo. Avevo diciannove anni quando sono arrivato in Italia, alla Lazio. Gli chiedevo consigli su tutto, anche sulla vita privata. Era molto protettivo e in meno di un secondo arrivava dritto al punto".