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Sconcerti: “Se Milan, Inter o Juve avessero giocato come il Real…”

Mario Sconcerti

Il noto giornalista è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, nel corso di Maracanà, toccando i temi di attualità, come la semifinale di ieri.

redazionejuvenews

Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, nel corso di Maracanà, per parlare dei temi di attualità del calcio. Questo il suo commento sulla semifinale di Champions League che si è giocata ieri sera all'Etihad Stadium tra Manchester City e Real Madrid, vinta 4-3 dagli inglesi: "Una gran bella partita, ma sono due cose diverse loro e noi. Siamo tranquilli, non abbiamo l'esigenza di tifare o di ottenere un risultato. E questo pesa molto nei giudizi. Se Milan, Inter o Juventus avessero giocato come il Real nel primo tempo, ci saremmo abbastanza scandalizzati. Forse non criticati, anche se siamo capaci di tutto. Il Real però nella prima mezz'ora ha commesso errori inconcepibili da una squadra di questo livello. Anche il City ha preso gol che non sono da questa competizione. Una parte dello spettacolo è stata fatta da questi errori".

In vista della gara di ritorno, la qualificazione è in bilico: "E' aperta perché quando attacca il Real sa fare male. C'è stata una prevalenza clamorosa degli attacchi sulle difese. C'è stato poco equilibrio da entrambe le parti, così è più divertente, è vero, ma non so quanto sia così gioco. Nel ritorno può succedere di tutto. E' sicuramente spettacolo, ma non so se sia calcio".

A Sconcerti poi è stato chiesto se sia possibile vedere un calcio del genere anche in Italia: "Difficile. Noi non abbiamo giocatori, mentre loro prendono i migliori, che costano, e li prendono con soldi che noi non abbiamo. Se la mia squadra vince 1-0 una partita importante, io sono felice lo stesso. Io non so quanto si siano divertiti i tifosi del Real o se siano critici".

Poi un parere sul gioco del Milan di Pioli, che è in corsa per lo Scudetto: "Ha costruito una squadra molto importante, prendendola giovanissima. E' incredibile spiegare che un tecnico che è stato in testa al campionato ha un gioco, è ai vertici da due anni. I risultati dicono che ha una sua tattica precisa e anche molto riconoscibile".