Sampdoria-Juventus 0-0: i bianconeri giocano male e deludono

Nella seconda giornata di Serie A la Juventusaffronta la Sampdorianella cornice dello stadio "Ferraris" di Genova. I bianconeri arrivano dalla vittoria con il Sassuolo, mentre i blucerchiati, nella prima uscita, hanno perso contro l'Atalanta. La Vecchia Signora, orfana di Pogba e Di Maria, si schiera con il solito 4-3-3. Perin confermato in porta, in difesa Rugani prende il posto di Bonucci. A centrocampo spazio a Rabiot-Locatelli-McKennie, mentre nel tridente offensivo viene avanzato Cuadrado, che dovrà rifornire Vlahovic. I padroni di casa rispondono con il 4-4-1-1, con Audero in porta e Colley come leader difensivo. A centrocampo l'ex Tomas Rincon fa coppia con Sabiri, mentre Djuricic viene schierato come sotto punta, dietro all'unico riferimento offensivo della Doria, ovvero Ciccio Caputo.

Nei primi minuti le due squadre si studiano, fino a quando la Sampdoria crea la prima occasione della gara; Sabiri imbuca centralmente, Bremer manca l'intervento, Leris si ritrova davanti a Perin, che lo stoppa, facendo carambolare la palla sulla traversa. La Juventus, però, risponde subito presente; Cuadrado scippa la sfera ad Augello e si invola verso la porta di Audero, calcia, ma il tiro è centrale e viene respinto dal portiere dei doriani. La prima frazione non offre altre grandi emozioni, con le squadre che non spingono sull'acceleratore.

Nella ripresa la situazione non cambia rispetto ai primi 45'. Il ritmo è sempre blando e gli allenatori iniziano a pensare alle prime sostituzioni. Proprio Miretti, appena entrato, ruba palla e serve Vlahovic, che a sua volta funge da assistman e premia Rabiot, rete del francese, ma il VAR annulla. La Juventus però, non continua ad attaccare, e la partita torna sui ritmi della prima frazione. A pochi istanti dal termine Kostic va vicini al gol, ma Audero risponde presente. I bianconeri si fermano subito dopo la prima vittoria, perdendo la vetta con questo pareggio. I blucerchiati, invece, ottengono il primo punto della stagione dopo la sconfitta dell'esordio.