Rocchi su Juve-Bologna: “Nessuna sospensione. Moro-Chiesa? Per la nostra…”

Gianluca Rocchi ha spiegato alcune scelte e fatto mea culpa riguardo gli episodi della 2° di Serie A tra Juventus e Bologna ma non...
Gianluca Rocchi

Ancora polemiche dopo gli episodi di Juve-Bologna. Dopo l’audio reso noto ieri interviene Gianluca Rocchi. Da Coverciano ha difeso con forza la propria squadra. Ecco le sue dichiarazioni: “Lavoriamo duramente per non sbagliare, ma gli errori capitano e capiteranno. Anche con il Var, perché dietro al monitor ci sono uomini, che possono sbagliare. Siamo la federazione più
avanti nella separazione dei ruoli tra arbitro e Var e abbiamo 19 operatori var specifici, ma anche la separazione delle carriere non eliminerà del tutto gli errori”.

E poi ha proseguito così: “Noi sbagliamo e la prima responsabilità è mia perché Di Bello l’ho mandato io. Però ho letto dichiarazioni di tesserati che non mi sono piaciute per niente e non mi è piaciuto che appena finita la partita si sia andati a caccia dell’arbitro. È chiaro che se sono l’allenatore del Bologna sono arrabbiato. Ma evita di andare dall’arbitro in quel momento. Rispettiamo la figura arbitrale, perché i 2000 ragazzi che vengono a fare il corso arbitri, e fra poco inizierà anche mio figlio e sono orgoglioso, sono un bellissimo messaggio che non va rovinato. Di Bello non lo sospendo, né Fourneau e Nasca. Magari farà un turno o due a casa, come un giocatore che va in panchina, non di più: ho bisogno di lui e ne ha bisogno il
campionato. Sospendiamo per motivi disciplinari, non per un errore. Abbiamo giovani validi che forse vanno su partite anche più grandi di loro, ma sono bravi e sono il futuro. Sbaglieranno, ma vanno tutelati“.

Sul contatto Moro-Chiesa, ha spiegato che: “Non diamo più rigori per contatti di questo tipo. Moro cerca la palla e va a contrasto con la spalla. Se avesse fischiato il Var avrebbe avallato. Per la nostra linea non è rigore”. Sul tocco di mano di Lucumi su cross di Weah: “Sono fermi, non c’è niente”, si sente dire da Fourneau e Nasca nei pochi secondi in cui vedono il contatto Iling-Ndoye. Non si sono soffermati sulla dinamica che avrebbe fatto capire loro che Ndoye era in anticipo. Cosa che avrebbe dovuto vedere anche Di Bello. Hanno avuto subito la sensazione che non fosse fallo e hanno fatto un’analisi superficiale. Hanno sbagliato. Da regolamento Iling sarebbe stato da giallo”.