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Riva: “Boniperti voleva a tutti i costi portarmi alla Juve. Quando lo risentii alcuni anni fa…”

Gigi Riva

Le parole dell'ex attaccante del Cagliari

redazionejuvenews

Gigi Riva, ex attaccante e storica bandiera del Cagliari, con il quale ha vinto l'unico scudetto nella storia dei rossoblù, è stato intervistato dai microfoni de L'Unione Sarda. Riva, con le sue parole, ha voluto dedicare un ultimo saluto all'ex presidente della Juventus Giampiero Boniperti, scomparso da poco all'età di 92 anni a causa di un'insufficienza cardiaca. L'ex bomber dei sardi ha svelato:

"Lo dichiarai anche sui giornali che a Torino non sarei mai andato. Ogni anno però mi chiamava lo stesso, sperando che avessi cambiato idea. Una volta mi presentò un’offerta, che preferisco non rendere pubblica perché mi vergognerei anche solo a rievocarla, in cui la Juventus avrebbe investito una quantità di denaro enorme per portarmi a Torino. Rifiutai tutto per il contratto che avevo con il Cagliari. Alcuni anni fa l'ho sentito al telefono: abbiamo rinnovato la stima reciproca. Mi disse che avevo sbagliato, cinquant'anni fa, a non venire alla Juve. E io, sorridendo, gli risposi ancora una volta no".

Boniperti che, ai microfoni di Sky Sport, è stato così ricordato anche da Alessandro Del Piero:

"Il mio pensiero va al percorso fatto sui suoi dettami, da quello che è scaturito da quel pomeriggio a Udine, quando l’ho conosciuto. Una delle prime cose che amava dire era “Tagliati i capelli” per dare un segnale su quello che era lo stile Juventus. Conosco in maniera personale il figlio e il nipote e quindi c’è un grande dispiacere ma sono felice che ci sia questo ricordo. Ha sacrificato la sua vita per la Juve. Il nostro rapporto mi ha sempre affascinato perché ho conosciuto poche persone carismatiche come lui, al di là delle scelte personali. Era un vincente di natura, una bella persona sotto tutti gli aspetti. Penso che questo lo abbia riconosciuto tutto il mondo ed è un bellissimo segnale. Avevo diciott’anni, ero super eccitato e avevo l’ambizione di firmare il mio primo contratto. Uno si fa degli schemi in testa ma una volta arrivato lì sono saltati. Lui era semplice e diretto. Mi ha portato nella sala dei trofei e mi ha detto: “Spero tu ci possa aiutare a vincere ancora”. Poi mi ha detto: “Firma qui, poi metto io la cifra sul contratto”. Io non avevo intenzione di ribattere, ho firmato il contratto in bianco che abbiamo ripreso anche nel mio ultimo contratto. È stato un episodio simpatico e non ho assolutamente alcun rimorso".