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Plusvalenze sospette: tra le indagate Juve e Napoli

Andrea Agnelli

Sono sessantadue le operazioni che hanno generato plusvalenze finite nel mirino, e relative agli ultimi due anni di calciomercato

redazionejuvenews

La procura della Federcalcio ha aperto un fascicolo su una serie di plusvalenze sospetterelative agli ultimi due anni di calciomercato: dopo una verifica ispettiva sulle società quotate in Borsa da parte della Consob la procura federale guidata da Giuseppe Chiné ha deciso di aprire il fascicolo, con alcune operazioni di mercato di Juventus e Napoli che sono finite sotto la lenta d'ingrandimento. La segnalazione alla procura Figc e al presidente federale Gabriele Gravina è degli ultimi giorni, e sono già state chieste al club bianconero da parte della Covisoc alcune informazioni che riguardano gli scambi in questione.

Sotto la lente di ingrandimento sono finiti alcuni affari, in particolare quello della Juventus con il Barcellona che ha poi portato alla cessione di Pjanic  per 60 milioni ai catalani. Oltre a questa, l’acquisto di Pereira Da Silva  per 8 milioni, quello di Arthur per 72 milioni e Marques per 8,2 milioni da parte del club di Andrea Agnelli, che avrebbe ricevuto complessivamente quasi 50 milioni di plusvalenze per questo giro di operazioni. Sotto indagine anche la trattativa con il Genoa con i 18 milioni di Rovella, ceduto alla Juve e Portanova e Petrelli ceduti al Genoa per 10 e 8 milioni.

Nelle 42 operazioni di mercato segnalate c’è anche il Napoli relativamente al trasferimento di Osimhen sotto il Vesuvio, a fronte da parte dei partenopei della cessione di un gruppo di giocatori che ha consentito al club di realizzare una cifra significativa di plusvalenze. L’unico precedente che aveva portato a una condanna di un certo rilievo riguardo la stessa faccenda ha riguardato gli scambi fra Chievo e Cesena nel 2018 coi tre punti di penalizzazione ai veneti: la situazione era comunque diversa, con tanto di processo penale e intercettazioni telefoniche. La procura farà il suo corso, ma i vlic sembrano collaborativi e non temono ripercussioni per le operazioni messe sotto osservazione.