Pecini: “La seconda squadra deve diventare un passaggio fondamentale”

Il dirigente, ex di Sampdoria, Milan, Empoli e Spezia, ha detto la sua sui settori giovanili italiani e sull'importanza delle seconde squadre

Uno dei temi ricorrenti nel mondo del calcio italiano è quello dei settori giovanili. L’Italia infatti, nei numeri, è spesso stata indietro nelle classifiche del minutaggio concesso ai giovani nei top campionati europei. Per questo è stata introdotta anche nel nostro paese la possibilità di avere una seconda squadra, così da permettere un passaggio al professionismo ai ragazzi delle Primavere. A oggi, però, solo la Juventus ne ha messa su una, la Juventus Next Gen.

Di questo argomento ha parlato Riccardo Pecini, esperto dirigente, ex di Sampdoria, Milan, Empoli e Spezia, in un’intervista al Foglio Sportivo. Le sue parole: I settori giovanili in Italia lavorano bene, quelli virtuosi non sono pochi, mi vengono in mente l’Inter, l’Atalanta, l’Empoli, il Torino e il Genoa. Quello che invece andrebbe cambiato è il sistema che accompagna i giovani alla prima squadra. Un ragazzo proveniente da una Primavera di Milan, Juventus e Inter oggi non è pronto a giocare in Serie A in quel top club.

Io penso che la seconda squadra debba diventare un passaggio fondamentale. La seconda squadra è diversa dalla Primavera e darebbe il tempo al giocatore di fare il suo percorso nei tempi corretti e con continuità. Invece oggi il ragazzo lo dai in prestito un anno, poi devi trovare un’altra soluzione e quindi un’altra ancora. In questo modo i tempi si allungano”.