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Moggi: “Plusvalenze Juve? Più una società è importante e più i riflettori vengono accesi su di lei”

Luciano Moggi

L'ex dirigente ha parlato

redazionejuvenews

Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, ha parlato del caso plusvalenze dei bianconeri ai microfoni de Il Tempo:  "Solo la Juve coinvolta nel caso plusvalenze? Più una società è importante e più i riflettori vengono accesi su di lei. Palamara dice una cosa assolutamente ragionevole: nell'inchiesta sono infatti coinvolte altre società come il Parma, il Genoa, la Sampdoria, il Chievo Verona, per finire con il Pescara e il Napoli ma si parla soltanto di Juventus. Non conosco nel merito l'inchiesta ma so con precisione ciò che accadde nel 2004 per l'indagine delle procure per i bilanci falsi. Tutto evaporò come una bolla di sapone.

Le procure archiviarono facendo rimanere in piedi soltanto l'inchiesta sulla Juventus per infedeltà patrimoniale dovuta all'acquisto del calciatore Moretti della Fiorentina. Premesso che l'acquisto fu fatto dalla Juve per sostenere la Fiorentina, che era in difficoltà finanziaria ma alla fine, il tutto si concluse con la richiesta della Juve di patteggiare ma con il gup che chiese l'archiviazione perché il fatto non sussisteva. Mi risulta difficile pensare che una società quotata in borsa possa fare plusvalenze e, per ciò che io so della società, credo sia impossibile che la Juventus falsifichi.

Paolo Rossi? La sua scomparsa prematura ed inaspettata mi ha molto colpito e rattristato. Così giovane e con una famiglia meravigliosa. Ho telefonato subito a sua moglie Federica perché a Paolo volevo davvero bene, come ad un figlio. Innanzitutto Paolo Rossi si è scoperto da solo. Noi osservatori dobbiamo solo recepire le notizie di coloro che visionano i giocatori e poi andare a vedere. Io arrivai alla Juve e trovai il fratello Rossano, un buon giocatore tecnicamente preparato ma non veloce, insomma per me non era da Juve. Intanto mi segnalarono Paolo e vado a vederlo mentre giocava nella Cattolica Virtus Firenze e ne rimango stregato. Due piedi incredibili, che parlavano, una visione del gioco straordinaria ed il fiuto per il gol. Non è mai stato fortunato sotto il profilo fisico perché tartassato da tanti infortuni ma ha sempre saputo riprendersi perché era un campione con delle doti di umiltà e resistenza incredibili; e questo senza parlare del profilo umano".