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Mancini: “Per Chiesa importante essere alla Juve, soprattutto per la crescita mentale. Federico è diverso dal padre”

Il commissario tecnico della Nazionale Italiana Roberto Mancini

Il CT ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - Il commissario tecnico della Nazionale Italiana Roberto Mancini ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport ai quali ha parlato di Federico Chiesa. Il calciatore bianconero, dopo i primi mesi di adattamento, si sta rivelando un grande acquisto per la Vecchia Signora, con la sua consacrazione arrivata nella sfida contro il Milan, vinta grazie ad una sua doppietta. Il calciatore è sempre più nei meccanismi della squadra di Andrea Pirlo, che sembra essersi convinto di non poterne più fare a meno nel suo scacchiere. Chiesa sta rispondendo con grandi prestazioni, che gli stanno garantendo la titolarità sulla fascia.

Queste le parole di Roberto Mancini, che ha paragonato il giocatore della Juventus a suo padre Enrico, ex calciatore che ha fatto una parte di storia della Nazionale Italian: "Sono molto diversi. Enrico arrivò giovanissimo alla Sampdoria, possiamo dire che l'ho cresciuto. Dopo una stagione in Serie A iniziò a segnare in prestito al Modena, poi alla Cremonese. Quando tornò in blucerchiato era già pronto, ce lo chiedevamo tutti. Come persona era bravissimo, un genovese: sempre corretto e serio. Federico è diverso dal padre, sia fisicamente che tecnicamente. Sono simili quando fanno l'ultimo tocco prima di tirare in porta."

Il tecnico paragona poi i due giocatori per il ruolo ricoperto nel campo, a sua detta molto diverso: "Enrico era una punta mobile, il figlio un esterno d'attacco che corre più del padre. Il passaggio alla Juve è molto importante per la sua crescita, soprattutto dal punto di vista mentale. In Nazionale ha sempre fatto bene, per noi sarà importante. Altri giovani? Sto seguendo Zaccagni e Lovato del Verona, anche per loro sarebbe importante un'esperienza in una big: aspettiamo il momento giusto."