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Lippi: “L’Italia mi piace molto, Mancini ha costruito un grande gruppo”

Lippi

L'ex commissario tecnico ha parlato della Nazionale

redazionejuvenews

L'ex commissario tecnico della Nazionale italiana Campione del Mondo nel 2006 Marcello Lippi, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Messaggero, ricordando la finale del mondiale contro la Francia, e il momento dei calci di rigore, che diedero la vittoria finale agli azzurri: "Non fu necessario scegliere i rigoristi. Alcuni giocatori mi vennero incontro per chiedermi di calciare. Di solito va male quando girano a largo e nessuno si fa vivo, ma quella sera capii subito che ce l’avremmo fatta".

Poi le parole sulla nazionale di Roberto Mancini, che è stato in grado di riportare quell'entusiasmo e quella spensieratezza, che avevano caratterizzato proprio la nazionale allenata dall'ex tecnico della Juventus: "L'Italia di Mancini? Mi piace molto, soprattutto lo spirito creato da Roberto. Bravo davvero. Mi piace anche il comportamento che ha in campo a prescindere dagli interpreti. Le mie sensazioni sono positive perché ho visto come giocano. L’Italia è bella a vedersi e mi diverto a seguirla. I calciatori interpretano nel modo giusto anche le amichevoli, non pensano di avere limiti, vogliono sempre vincere. Mancini è riuscito a costruire un gruppo competitivo pur sapendo che nel nostro campionato il settanta percento dei giocatori è straniero. Questa Italia segna, non prende gol ed è imbattuta da 27 partite. La ricostruzione c’è stata dopo aver fallito la qualificazione all’ultimo Mondiale. L’Italia arriva lanciata all’Europeo. Meglio così. La serenità aiuta e, da come vedo, è proprio Mancini a trasmetterla".

Chiusura sul paragone tra questa nazionale e la nazionale che Lippi ha guidato nel Mondiale del 2006 alla conquista della Coppa del Mondo, vinta in finale ai rigori contro la Francia dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul risultato di 1-1: "Se la mia squadra del 2006 e questa Nazionale sono simili? No, sono distanti. Ma non vuol dire niente, come ha dimostrato Mancini nel triennio della sua gestione. I calciatori hanno le giuste caratteristiche per essere protagonisti".