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Lippi: “La Juve si sta riorganizzando, Raspadori può essere il dopo Dybala”

Lippi

L'ex tecnico della Juventus e della Nazionale Italiana ha parlato in una lunga intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

redazionejuvenews

L'ex allenatore della Juventus e della Nazionale Italiana Marcello Lippi, ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha detto la sua sulla Serie A e sulle squadre italiane.

Un campionato bello o modesto?

“Scherza? Avvincente come non succedeva da anni. E non è ancora finito. In tutta l’Europa che conta hanno già i campioni, Italia e Inghilterra no. Ho visto squadre di metà classifica giocare un buon calcio, allenatori coraggiosi, novità tattiche”.

Chi vince?

“Negli ultimi due mesi ero sicuro che l’Inter ce l’avrebbe fatta. Mi sembrava la favorita, la più determinata, cattiva, organizzata, con quattro attaccanti che non ha nessuno. E una partita da recuperare. Bologna ha cambiato tutto. Il vantaggio ora è del Milan. Due punti e lo scontro diretto a favore. Dico Milan”.

Bravo Pioli?

“Bravissimo. Mi piace. Uno di quegli allenatori che bada al sodo, ha un’ottima organizzazione, fa gruppo, trasmette serenità. Un po’ mi somiglia”.

Inzaghi ha sprecato?

“Non sono d’accordo con le critiche. Non gioca un calcio arretrato, ho visto momenti di buona modernità. Un ottimo gestore delle risorse tecniche. Ha sbagliato una partita, ma il Bologna ha messo in difficoltà tutte le grandi. E non è detto che il piano B sia un’altra organizzazione di gioco: lui cambia sostituendo giocatori con caratteristiche diverse”.

 Il Villarreal non è più forte delle italiane.

Però ha fatto bei danni con Juve e Bayern. I nostri club condividono i problemi della Nazionale, spettacolare campione d’Europa, poi fuori dal Mondiale. Il vero problema di Mancini è quel 30 per cento di italiani che può selezionare, io ne avevo il 70: come può scegliere? Abbiamo qualche buon giocatore tra i giovani, Tonali e Barella, a giugno Mancini deve dare nuove motivazioni”.

Si parla di Raspadori.

“Può essere il dopo Dybala. Ha qualità, è furbo, svelto, entra in area, ma non deve sentire il peso della maglia. Un giovane che voglia emergere deve farsi trovare pronto, sennò rinunci”.

Ci vuol coraggio a lasciare andare Dybala.

Impossibile non essere estimatore di Dybala, però non conosco le reali motivazioni. A me pare a posto fisicamente. Mi sembra una via di mezzo tra un attaccante e una mezzapunta. Lui e il suo prossimo allenatore farebbero bene a scegliere”.

La Juve può avere rimpianti?

“Non può e non deve. Una stagione così ci può stare. Si sta riorganizzando per tornare, ha comprato Vlahovic e altri arriveranno. Allegri è una garanzia, un allenatore estremamente concreto e soprattutto bravissimo a gestire i grandi giocatori: ma, appunto, credo abbia bisogno di qualche grande in più”.