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Lady Rugani: “Tra Daniele e la Juve non è stato un addio. Ha una chat di gruppo con i suoi ex compagni”

Daniele Rugani

La compagna del difensore ha rilasciato delle dichiarazioni

redazionejuvenews

La splendida Michela Persico, compagna del difensore italiano Daniele Rugani, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Tuttosport, dove ha parlato dell'attuale momento che sta vivendo il suo ragazzo al Cagliari e soprattutto del suo passato in bianconero.

SU RUGANI - "Non è stato un addio ma un arrivederci. Dani  è in prestito dalla Juventus al Cagliari, a giugno torneremo a Torino e poi si vedrà. L’ho visto concentrato e determinato. Con la Juve e i suoi ex compagni ha mantenuto uno splendido rapporto. Si sentono ancora, hanno una chat in comune".

RAPPORTI - "Con Annekee, la fidanzata di De Ligt. Quando passo da Torino trovo sempre il tempo per salutarla e vederla: abbiamo legato tantissimo e anche Daniele va d’accordissimo con Matthijs. Saranno stati anche antagonisti come ruolo, ma i rapporti umani vanno oltre. E poi a Torino c’è il mio personal trainer, Carmine, che continua a seguirmi in video".

SULL'ARRIVO DI DANIELE AL CAGLIARI - "Sono felicissima per lui, se lo merita, dopo tanto lavoro è giusto che si prenda le sue soddisfazioni. In questo momento è entusiasta perché il Cagliari arriva da due vittorie consecutive e un pareggio. E spero che giochi contro la Juve perché sono convinta che darà del filo da torcere alla sua ex squadra".

SUL COVID - "Non mi faccia ricordare, sono stati momenti di autentico panico. Daniele aveva qualche linea di febbre, è stato previdente e ha preferito rimanere in ritiro in attesa del tampone: la pandemia era appena all’inizio e si sapeva poco del contagio. Meno male che quando mi ha telefonato per dirmi che era positivo ero seduta sul divano altrimenti sarei caduta a terra. Il mio cervello è andato in corto circuito: ero preoccupata per Daniele, poi per me e il bambino. Ho mobilitato tutti i medici che conoscevo per capire se potevano esserci degli effetti, ma mi hanno rassicurata che la placenta avrebbe protetto il bimbo. Siamo stati divisi per 34 giorni dopo che per cinque anni eravamo sempre stati vicini: lui era alla Continassa, io a casa da sola in isolamento al terzo mese di gravidanza. Mi facevo portare la spesa a domicilio, sentivo Daniele, i miei genitori e gli amici al telefono o in videochiamata. Devo dire che questa parentesi mi ha rafforzato molto come persona e mi ha fatto scoprire un lato di me".

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