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La Liga contro Juve, Real e Barcellona: “La Superlega è anti-democratica”

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Dopo le dichiarazioni del CEO Reichter, La Liga ha pubblicato un duro video contro Juve, Barcellona e Real, promotori della Superlega

redazionejuvenews

E' passato ormai più di un anno dall'annuncio della Superlega, il fantomatico super campionato che avrebbe coinvolto i migliori club al mondo con l'obiettivo di creare una competizione ancora più emozionante (e ricca). Un progetto che ha subito fatto scandalo nel mondo del calcio, naufragato di lì a poco. Ora gli unici club che ancora ne fanno ufficialmente parte sono Juve, Real Madrid e Barcellona, ma le polemiche non sembrano destinate a fermarsi. Da alcune settimane la Superlega ha un nuovo volto, Bernd Reichart, che ha annunciato a più riprese uno stravolgimento del format iniziale, così da renderlo meno chiuso e più meritocratico.

Un discorso che non deve essere piaciuto a La Liga, il massimo campionato spagnolo, che sui propri social ha pubblicato un duro video di denuncia: "Adesso, i promotori della Superlega vogliono “truccare” il format, assicurando che ancora non hanno un modello definito, ma che sarà aperto. Sappiamo che questo è falso. Vogliono presentare un format semi-chiuso simile a quello del 2019, che già fu respinto dai club e dalle leghe europee. Siamo chiari: tutto quello che non sia che qualsiasi club ottenga il suo posto nella massima categoria europea tramite le leghe nazionali, continuerà a essere un modello chiuso o semi-chiuso.

La Superlega pensa di andare a creare una competizione più emozionante, quando quello che va ad offrire è sempre lo stesso tipo di scontri, convertendo lo straordinario in ordinario. Per non parlare del fatto che la Superlega distruggerà la possibilità di vedere realizzati i sogni, come le grandi gesta di Porto, Leicester, ma anche Roma e Atalanta.I promotori della Superlega devono rispettare la volontà dei tifosi e dei cittadini comunitari. Il Consiglio d’Europa già si è posizionato contro la Superlega e il Parlamento europeo ha difeso un modello aperto, democratico e basato sulla meritocrazia".