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Ranieri: “Sarà una stagione interessante. Juventus, Inter, Lazio e Roma…”

Massimiliano Allegri

Intervistato da Il Messaggero, Claudio Ranieri ha parlato della prossima Serie A, sempre più vicina, a partire dalla Juventus.

redazionejuvenews

Intervistato da Il Messaggero, Claudio Ranieri ha parlato della prossima Serie A, sempre più vicina: "Si prepara una stagione molto interessante. Allegri, Spalletti, Sarri e Mourinho, con il loro pedigree, daranno per forza qualcosa in più alle loro squadre. Sicuramente il campionato perde qualcosa perché sono partiti alcuni dei migliori giocatori, ma certi allenatori sanno sopperire alle mancanze. Prevedo incertezza, con le sette sorelle che dovranno entrare nell’imbuto delle prime 4, e sarà spettacolo. Il più bravo chi è? Ah non cominciamo, non ci casco. Sono tutti bravi. Anzi il più bravo è quello che vince. Sono tornati tutti. Mi dispiace solo che manchino Conte e Gattuso. Saremmo stati al completo. Manca qualcuno? Ancelotti? Carlo tornerà".

In particolare sull'allenatore della Juventus, l'ex tecnico della Sampdoria ha rivelato: "Allegri cosa migliorerà rispetto a Pirlo? Secondo me Pirlo non ha affatto fallito la stagione con la Juventus. Poi se uno prende Pirlo e pensa di vincere subito il campionato, non saprei cosa dire...". Sull'Inter campione d'Italia: "Simone deve fare un buon campionato come già gli è capitato alla Lazio, dovrà tenere l’Inter nelle prime 4 e condurla a un percorso in Champions, penso gli si chieda questo, e può riuscirci. Poi è chiaro che a Milano si alza l’asticella, ma insomma quando uno fa l’allenatore vuole misurarsi, competere, elevare il livello, no? Sennò, che rimani sempre dentro casa?".

E sul suo momento senza squadra: "Io per adesso aspetto, salto questo giro ma rimango vigile, diciamo che guardo le cose dall’alto. Non so se sono tra i migliori, per questi giudizi ci siete voi della critica, io sono solo un allenatore che cerca di far funzionare una squadra. Non so nemmeno quante panchine ho in carriera, ricordo che anni fa in Premier League proprio con Ancelotti ne festeggiammo 1000, nella stessa stagione, sa questi calcoli che fanno gli inglesi… Ma io non le ho mai contate. Lo farò alla fine quando smetterò. Essere allenatore è brivido, vertigine e una droga, è quell’adrenalina che ti fa sentire vivo. Avere la responsabilità di un gruppo, entrarci in connessione, e la soddisfazione di vedere che la domenica succede quello che hai preparato. Grandi emozioni. Ringrazio Dio della carriera che sto facendo".