Juve, Marchisio rivendica gli scudetti: sono 38. Ecco il tweet

Calciopoli 17 anni dopo: il terremoto del calcio italiano che ancora oggi fa parlare di sé. Nuovi retroscena e la replica di Marchisio
Claudio Marchisio

I retroscena di calciopoli e le mille ombre. Dopo la puntata di Report di ieri sera andata in onda su Rai 3, è arrivata la risposta dell’ex bianconero Claudio Marchisio che sul suo profilo Twitter ha pubblicato:

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Ancora oggi sono tanti i misteri che ruotano attorno alle vicende che tengono banco da 17 anni. Un’inchiesta dove ci sarebbe anche l’ombra della politica di sfondo. Una sorta di “patto politico-industriale” come si evince dalla puntata di Report di ieri sera. La tesi tuttavia è ancora “tutta da dimostrare” e nascerebbe da una dichiarazione del designatore arbitrale Paolo Bergamo, il quale sostiene di un’intesa fra Massimo Moratti e Marco Tronchetti Provera e alcuni personaggi di Torino vicini alla famiglia Agnelli. Tutto questo finalizzato a portare John Elkann al vertice del gruppo Fiat, mentre con Antonio Giraudo- all’epoca AD bianconero- sarebbe invece toccato ad Andrea Agnelli, figlio di Umberto, al quale Giraudo era molto legato.

Secondo Bergamo: “Nicola Latorre (senatore del Pd) mi disse che secondo lui stava finendo la prima repubblica del calcio italiano”. Si parla anche di una “cena segreta” tra Massimo Moratti e Paolo Bergamo nel luglio 2002. L’ex presidente dell’Inter lo avrebbe invitato dopo la sconfitta del 5 maggio 2002 con la Lazio. Secondo quanto raccontato da Paolo Bergamo: “Moratti mi chiese perché gli arbitri ce l’avevano con l’Inter”. In seguito pare che Moratti si sia rivolto  all’allora capo della security di Telecom, Giuliano Tavaroli, per approfondire meglio i suoi dubbi. Tavaroli a sua volta si rivolse alla società Polis Distinto. “Ma erano indagini illegali e io quando lo seppi feci causa”- ha commentato Bergamo.

E poi, ancora. “Il dossier di Paparesta è nelle mani di Gianni Letta”. A parlare, in un’intercettazione telefonica, è Adriano Galliani, all’epoca vicepresidente del Milan, con riferimento all’arbitro Gianluca Paparesta. “Paparesta – ha raccontato l’ex dirigente rossonero Leonardo Meani – venne a fare una partita a Milano. Finita la partita mi dice ‘Sono revisore dei conti di un’azienda di energie rinnovabili e avrei piacere, se fosse possibile, di fare arrivare questo studio alla presidenza del Consiglio’. Era un favore, ma di lavoro”. “Io faccio il dottore commercialista – ha spiegato Paparesta a Report – e mi sono sempre occupato di operazioni legate anche al mondo dell’energia”. Alla domanda se quella richiesta fosse stata inopportuna, ha risposto “sicuramente, col senno di poi, sì”.