Juve, De Paola: “Il patteggiamento non è una vittoria”

De Paola ha commentato il patteggiamento tra la Juventus e la FIGC: secondo il giornalista l'accordo non può essere ritenuto un successo

Paolo De Paola, ospite a Terzo Tempo, ha espresso la sua opinione sull’accordo tra Juventus e FIGC in merito al caso stipendi. Il giornalista non ritiene questo risultato un successo come affermato dal presidente Gabriele Gravina. Ecco cosa ha detto: “Non è una vittoria, visto che c’è stata la penalizzazione. La cosa principale è che si è chiusa una vicenda. Ora c’è solo la UEFA da aspettare ma non credo possa calcare troppo la mano. L’ipotesi è di uno stop di un solo anno dalle coppe. Ora si volti pagina e si guardi avanti. Le difese a oltranza hanno poco tempo. Si rischia di dilatare una vicenda che ha già mille unti oscuri ma è meglio chiudere. Ora si pensi con una certe serenità alla prossima stagione, sarebbe l’anno buono per mettere a posto tante cose e pensare di nuovo allo Scudetto”.

De Paola su Agnelli

Il giornalista ha commentato anche la scelta di Andrea Agnelli di non ricorrere al patteggiamento per se stesso. In particolare ha affermato: “Avendo conosciuto Andrea Agnelli, credo sia una presa di posizione per una questione di principio. Ora vuole condurre la propria battaglia personale, crede che il patteggiamento sia un’ammissione di colpa e vuole andare avanti per la sua strada. Non vuole il patteggiamento perché non c’è colpa”.

La programmazione della Juventus

Il patteggiamento è comunque una soluzione che lo stesso De Paola ritiene intelligente ai fini della ricostruzione della Juventus. Nello specifico: “Credo che la Juve abbia questioni urgenti da assolverle e può farlo. Deve prima ricostruirsi, una separazione da Allegri dopo due anni disastrosi deve essere presa. La distanza tra Allegri e il gioco è abissale. Ci sono troppi dubbi ora. Serviva un tecnico che mostrasse un’identità di gioco ma non è mai stato così”. Dopo l’ultima giornata di campionato, la società bianconera dovrà aspettare il giudizio della UEFA. La sensazione è lo stop di un anno per antisportività, che significherebbe la rinuncia a Europa League o Conference. Dopodiché, la Juventus potrà finalmente concentrarsi interamente sul lato sportivo. Urge la scelta di un direttore sportivo e scogliere i dubbi legati alla panchina di Massimiliano Allegri.