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Qui Inter, Marotta: “Dzeko vale Lukaku. L’Inter è da scudetto”

Marotta, amministratore delegato nerazzurro

L'amministratore delegato dell'Inter ha parlato

redazionejuvenews

In occasione del Derby d'Italia che andrà in scena domenica tra Inter e Juve, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera l'amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta. Queste le sue parole: "Inter da scudetto? Sì. Non dobbiamo dispensare illusioni, ma l’ambizione è parte integrante del club. Dopo 8 giornate è presto per i bilanci, ce la giochiamo con tutti. L’obiettivo resta qualificarsi per la Champions. Inzaghi sta lavorando bene, gli va dato il tempo di conoscere il fenomeno Inter. Magari alcuni gol erano evitabili, lì dobbiamo migliorare.

Offerte per i migliori? La volontà del giocatore è determinante. Come manager non sono preoccupato del vendere, ma del comprare bene. Nessun club in Italia può garantire un grande stipendio a un calciatore. Procuratori? Un’attività da regolamentare. Rappresentano una voce pesante: in Italia 138 milioni di commissioni la scorsa stagione. Inaccettabile. Rinnovi Lautaro, Barella e Brozo? Per Barella e Lautaro si va verso una gratificazione e un prolungamento del contratto: siamo vicini. Brozovic invece è in scadenza, servirà un po’ più tempo, ma ho fiducia. Mercato? Non sono consentiti investimenti rilevanti. Oggi Lukaku a 75 milioni non potrei comprarlo. Ma non ci possiamo accontentare, servono investimenti mirati e contenuti.

Champions? Ci sono club più esperti, ma la squadra si sta abituando a vincere e a giocare certe competizioni. Stiamo risalendo, prima non c’eravamo. L’obiettivo è passare il turno. Lukaku e Hakimi? Vendo Lukaku a 115 milioni e lo sostituisco con Dzeko a zero: sul campo non c’è questo divario. Lukaku è andato via per prendere il doppio, in Italia certe cifre non possono esistere. Nel 2000 la serie A fatturava più di tutti, in 20 anni siamo diventati periferici. Le nostre finanze? La nostra condizione è alla pari degli altri club e stiamo pagando regolarmente gli stipendi, anche gli ultimi di settembre. La contrazione finanziaria è legata ai mancati introiti da Covid. Il nostro azionista in 5 anni ha messo 1 miliardo di euro, eticamente non è sostenibile".