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Gravina: “Metteremo l’obbligo di corsi di formazione di primo soccorso agli atleti”

Il presidente della FIGC Gravina

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato in un punto stampa a Casa Azzurri: “L’Italia ha bisogno di un grande evento, lo merita – ha affermato il numero uno del calcio italiano – un evento importante manca nel nostro...

redazionejuvenews

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato in un punto stampa a Casa Azzurri: "L’Italia ha bisogno di un grande evento, lo merita - ha affermato il numero uno del calcio italiano - un evento importante manca nel nostro Paese da troppi anni. É il mio obiettivo e ci sto lavorando da diverso tempo, nella speranza di trovare adesioni fondamentali per avere un’assegnazione che il nostro Paese merita e deve avere e che consentirà all’Italia di poter risolvere - almeno in maniera parziale - il problema delle infrastrutture. Euro 2028 è una delle possibilità chi mi conosce sa quanta dedizione metto in campo per centrare questo obiettivo. Quando il nostro Paese riesce a fare squadra, vince. Non c’è nulla da fare. Se vogliamo essere un paese vincente, dobbiamo fare ognuno il proprio compito. Nella concessione delle licenze nazionali metteremo l’obbligo di corsi di formazione di primo soccorso agli atleti - ha annunciato Gravina - i corsi saranno rivolti a tutto il mondo professionistico, ma cercheremo di fare il possibile affinché diventi una procedura per tutti; il valore della vita è legato all’essere umano e non a una categoria".

 Giovanni Stroppa con il presidente Gravina

A proposito di Juventus ha parlato Cristiano Ronaldo in conferenza stampa circa il suo futuro alla Juventus: "Addio alla Juve? Ho giocato ad alti livelli da anni. Se avessi 18-19 anni, magari non dormirei. Ma ho 36 anni, qualsiasi cosa succederà sarà la cosa migliore: che rimarrò alla Juve o meno, la cosa più importante ora sono gli Europei. Voglio vincere e voglio avere pensieri positivi dalla prima all’ultima partita. Portogallo? Non lo sappiamo ancora. È una squadra diversa, più giovane, soltanto giocando scopriremo se siamo più forti o meno. A livello personale, non sono lo stesso giocatore che ero otto, sei o cinque anni fa. Si cambia sempre, la cosa più intelligente per un calciatore è la capacità di adattarsi. Sono maturo, se uno vuole giocare per tanti anni deve sapersi adattare: i numeri parlano, dai 18 ai 36 anni mi sono sempre adattato alle situazioni che ho trovato e sono sempre riuscito a vincere, sia a livello individuale che di squadra. Penso di essermi sempre saputo adeguare alle novità, per tutta la mia carriera. Mi sento a mio agio nel giocare in attacco, al centro, a destra, a sinistra. Dove è meglio giocare per aiutare la squadra a vincere, non è cruciale la mia posizione ma vincere".