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Gravina: “L’obiettivo di Agnelli è quello di far crescere il calcio, bisogna riformare il calcio professionistico”

Il presidente della FIGC Gravina

Il presidente ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali è tornato a parlare di Juventus-Napoli: "Il collegio di garanzia ha un ruolo ben chiaro nella giustizia sportiva. È la nostra Cassazione. Ma la Cassazione è un giudice di legittimità. Non dovrebbe entrare nel merito e diventare un terzo grado di giudizio. Urge un chiarimento legislativo, per circoscrivere la giurisdizione. Altrimenti saremo costretti a ricorrere al Tar e poi al Consiglio di Stato contro le sentenze del Coni."

La sentenza stabilisce che la quarantena soft, stabilita dal protocollo federale, non deroga alla quarantena hard, disposta dalla Asl in basa a una norma di rango superiore. Non le pare questo un giudizio di legittimità? Oppure la giurisdizione domestica del calcio vuole percepirsi come una zona franca, dove valgono regole pattizie in contrasto con quelle dell’ordinamento?

"Mai pensato questo. Faccio però notare che i pareri della Asl erano due, e di segno diverso. Ed erano stati valutati da due giudizi federali di merito, che hanno ritenuto applicabile il protocollo. Ma non intendo discutere della sentenza. Io pongo un problema di funzionalità del sistema di giustizia sportiva."

Il presidente juventino Andrea Agnelli dice, che se non proteggiamo gli investimenti delle squadre di vertice, non garantiamo lo spettacolo e non difendiamo gli interessi del calcio dilettantistico. Il suo pallino resta la Superlega, un campionato tra le grandi del Vecchio Continente. È un’ipotesi a cui lei guarda con curiosità, con sospetto o con terrore?

"È un’ipotesi che non considero proprio. E mi rimetto a quanto assicurato dall’Uefa: la Superlega non si fa. Ma non credo che Agnelli parlasse di quello. L’obiettivo è un altro: far crescere il calcio, rafforzare la Champions dal 2024, senza mortificare i campionati nazionali. Nessuno che ami il calcio potrebbe cavalcare rivoluzioni che modifichino gli equilibri della democrazia sportiva."

Un altro suo vecchio pallino sono i play off. L’anno scorso sembravano il rimedio contro un’egemonia juventina lunga troppi scudetti. Quest’anno le cose sembrano andare diversamente, anche se la sproporzione tra la rosa bianconera e quella delle rivali è ancora tutta lì. La contendibilità dello scudetto dipende dai play off?

"Viene prima la riforma del calcio professionistico, semiprofessionistico e dilettantistico. C’è, per fare un esempio, una serie B con un turnover troppo alto: tre promosse e quattro retrocesse fanno sette posizioni calde. Poi dobbiamo capire in che modo ristabilire condizioni di pari opportunità, che non significa impedire a nessuno, meno che mai alla Juve, di vincere. Discuteremo perciò anche di play off. Continuo a pensare che possano dare al calcio un appeal diverso. In caso di emergenza? Certo, la legge attribuisce alla Federazione il potere di modificare in corso la formula del torneo. Ma speriamo di non doverne fare uso. Mi dico che non accadrà. Siamo già passati nell’occhio del ciclone. Rispettando il protocollo, molte società hanno continuato a giocare con senso di responsabilità e in sicurezza, anche di fronte a casi di contagio del virus. Solo una partita è stata rinviata. Mi pare un bilancio positivo da difendere." Ma attenzione perché, proprio in queste ultime ore, sono arrivate anche alcune grosse novità di mercato in casa bianconera: >>>> Paratici pensa al colpaccio ad effetto: servono 25 milioni di euro! <<<<