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Gravina: “Giocatori inginocchiati per il Black Lives Matter? Noi non imponiamo nulla…”

Il presidente della FIGC Gravina

Il presidente della FIGC ha parlato

redazionejuvenews

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato in conferenza stampa in merito all'episodio di alcuni giocatori della nazionale che non si sono inginocchiati per il movimento BLM: "Giocatori inginocchiati per il Black Lives Matter? Massimo rispetto per tutte le forme di dimostrazione contro la discriminazione razziale. Noi non imponiamo nulla, noi lasceremo liberi i nostri ragazzi. Chi conosce la Figc sa che noi poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Questo non può essere frutto di imposizione, ognuno assume le sue convinzioni attraverso le sue sensibilità più o meno tangibili. Con i ragazzi ne avevamo parlato, sapevamo che il Galles lo avrebbe fatto ed era previsto nel protocollo pre gara. I ragazzi sono stati liberi, qualcuno si è inginocchiato e altri hanno applaudito come i tifosi".

 Giovanni Stroppa con il presidente Gravina

A proposito di Juventus ha parlato l'ex Alessandro Del Piero ai microfoni di ESPN: "Certamente mi avrebbe fatto piacere se avessi avuto la possibilità di restare più a lungo alla Juventus, ero un tifoso bianconero e lo sono ancora. Quel club significa tutto per me, il legame con i tifosi e tutto ciò che è successo in 19 anni". Poi nei giorni scorsi a Sky Sport: "Il mio pensiero va al percorso fatto sui suoi dettami, da quello che è scaturito da quel pomeriggio a Udine, quando l’ho conosciuto. Una delle prime cose che amava dire era “Tagliati i capelli” per dare un segnale su quello che era lo stile Juventus. Conosco in maniera personale il figlio e il nipote e quindi c’è un grande dispiacere ma sono felice che ci sia questo ricordo. Ha sacrificato la sua vita per la Juve. Il nostro rapporto mi ha sempre affascinato perché ho conosciuto poche persone carismatiche come lui, al di là delle scelte personali. Era un vincente di natura, una bella persona sotto tutti gli aspetti. Penso che questo lo abbia riconosciuto tutto il mondo ed è un bellissimo segnale. Primo contratto? Avevo diciott’anni, ero super eccitato e avevo l’ambizione di firmare il mio primo contratto. Uno si fa degli schemi in testa ma una volta arrivato lì sono saltati. Lui era semplice e diretto".