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Fini: “Il Cagliari se la giocherà perché non ha niente da perdere”

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L'ex centrocampista ed ex vice allenatore dei rossoblù, intervistato da Tuttomercatoweb, ha parlato dell'approccio dei sardi per la partita.

redazionejuvenews

Stasera la Juventus sarà ospite del Cagliarialle 20:45. Una sfida in cui i bianconeri dovranno rialzarsi dopo la sconfitta interna nel Derby d'Italia contro l'Inter di domenica scorsa, per consolidare la posizione Champions, che è rimasto l'obiettivo di queste ultime giornate di campionato. Del match ha parlato anche Michele Fini, ex centrocampista del Cagliari ed ex vice allenatore dei sardi nella gestione tecnica di Diego Lopez. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ha presentato la sfida: "Quella di stasera contro la Juve non è la partita ideale per pensare ad un discorso di ripresa in chiave salvezza, ma il Cagliari può giocarsela a viso aperto perché non ha niente da perdere".

Domenica scorsa invece per la squadra di Mazzarri era arrivata una brutta batosta a Udine. Passati in vantaggio con il gol di Joao Pedro, i sardi poi ne avevano presi 5 dalla squadra di Cioffi, con un Beto scatenato: "Una partita andata male, storta. La voglia di riscattare quella prestazione sarà molta".

Il Cagliari era partito con altre premesse, ma si trova invischiato nella lotta salvezza: "Credo che tutti pensassero che il Cagliari potesse fare un altro campionato. Vederlo lì è una sorpresa per la qualità della rosa, la piazza e la storia. Chiaro è che bisogna tirarsi fuori da questa situazione".

In questo momento comunque i rossoblù sarebbero salvi: "Non ci si possono permettere passi falsi. Ogni partita è determinante. Il Cagliari sa cosa fare".

Poi Fini ha parlato del suo futuro con Diego Lopez: "Ci piacerebbe tornare a lavorare in Italia. L’esperienza al Peñarol è stata fantastica sotto molti aspetti, abbiamo vissuto grandi emozioni. La vittoria contro il Flamengo è un momento indimenticabile. Magari quei momenti così li rivivremo, chissà".

Una bella avventura quella in Uruguay: "Difficile all’inizio. Per la lingua e per capire la mentalità. Poi è stato tutto abbastanza semplice. È stata una grande esperienza. Ringrazierò sempre Diego per avermi fatto vivere questa grande avventura".