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Evra ricorda il Bayern: “Spazzala? Quella è stata la mia miglior partita in Champions..”

Patrice Evra

L'ex giocatore della Juventus ha parlato

redazionejuvenews

Che Patrice Evra fosse un personaggio non comune è noto a tutti: tra i suoi show in campo e sui social, Zio Pat si è guadagnato la simpatia di tutti i tifosi, compresi quelli bianconeri che lo ricordano con grande affetto e amore. Il calciatore francese, tramite il suo profilo Instagram, ha pubblicato un video in cui simula un'intervista con un giornalista italiano, al quale parla della Juventus e del tempo passato a Torino, ricordando quella spazzata mancata che ha portato il Bayern Monaco ad eliminare la Juventus nella stagione 2015/2016 dalla Champions League.

"Quando la gente mi dice 'Ti voglio bene ma dovevi spazzarla', per me è un complimento: io non sono un giocatore che butta i palloni in tribuna, come il numero uno Giorgio Chiellini che ho messo nella mia top 11 al mondo. Giocare con Chiellini è come giocare con un guerriero professionista. All'Europeo dicevo agli inglesi che Chiellini è troppo forte, e come lui anche Bonucci. Quella col Bayern è stata la mia migliore partita in Champions con la maglia della Juventus. Purtroppo è arrivato questo momento nel finale dove io e Paul abbiamo esitato a prendere la palla. La prendo io, voglio avanzare ma la intercetta Vidal. Non voglio trovare scuse, ma prima del gol ci sono stati ben sei passaggi e un cross. Dovevo spazzarla, ma mi piace giocare a calcio, anche se non cerco scuse. Abbiamo rivisto i video dopo la partita, potevamo fare meglio sicuramente".

"L'anno prima siamo andati in finale di Champions, ma quando ho firmato alla Juve il presidente Agnelli mi ha detto che l'obiettivo era vincere il campionato e passare i gironi di Champions, perchè l'anno prima nemmeno erano stati superati. Io l'ho fermato e gli ho detto che dovevamo arrivare almeno in semifinale, e lui si è messo a ridere. Mi ricordo il quarto di finale col Dortmund, durante il riscaldamento ho detto a tutti che saremmo andati in finale, e Vidal si è messo a ridere. Ci ho creduto dal primo momento in cui sono arrivato alla Juve. Il primo anno non ho mai perso una partita di campionato, perchè mi mettevo tanta pressione in testa".

"È stato difficile all'inizio, ma dopo il mio infortunio ho capito che dovevo dare più della mia anima per diventare un leader e per entrare nel cuore dei tifosi. Ho capito fossi diventato un giocatore della Juve. La gente voglio si ricordi di me come giocatore ma soprattutto come persona".