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Damascelli: “Stupisce l’accanimento degli inquirenti sulla Juve”

Damascelli
In questi giorni la Juve è nell'occhio del ciclone per l'inchiesta sulle plusvalenze. Il commento del giornalista sulle pagine de Il Giornale

redazionejuvenews

In questi giorni la Juventusè tornata nella bufera. Da una parte ci sono i problemi del campo, con l'eliminazione dalla Champions League. Dall'altra ci sono i problemi giudiziari. I nuovi sviluppi dell'inchiesta Prisma preoccupano e intanto anche la Federcalcio ha chiesto alla Procura di Torino le nuove carte a disposizione. A tal proposito ieri il presidente Agnelli ha voluto una riunione con i dipendenti, per rassicurare tutti sul futuro.

Dalle pagine de Il Giornale, Tony Damascelli ha difeso il club. Le sue parole: "Stupisce l’accanimento degli inquirenti ed è anche clamoroso, anzi fastidioso, il puntiglio, lo definisco tale, degli inquirenti nelle loro azioni di indagine, negli uffici legali, nella sede sociale, in altri luoghi non meglio accertati, consultando carte, documenti, messaggi, collocando cimici, intercettando, come se nel caso, comunque delicato, si trovassero di fronte a un gruppo mafioso e criminale, con la richiesta delle «misure cautelari» quasi in assenza della presunzione di innocenza che dovrebbe essere alla base della giustizia, fino alla definitiva sentenza.

Come in altri casi, vengono ribaltati i cardini del diritto e della procedura penale, la presunzione di non colpevolezza è il principio secondo il quale un imputato è innocente fino a prova contraria, ribadito da un articolo (27, comma 2) della Costituzione, si assiste invece all’affermazione contraria di colpevolezza fino a quando l’imputato non dimostrerà la propria innocenza. Juventus è bersaglio facile, il cognome del presidente lo è ancora di più, le tricoteuses dinanzi alla ghigliottina attendono di sapere di quanti punti verrà penalizzata in classifica la squadra e il cognome di chi finirà in galera. Il processo è già avviato prima ancora che gli imputati e i giudici entrino in aula".