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Juve, la sfida del ’94 con la Cremonese con Vialli protagonista

Gianluca Vialli con la maglia della Juventus
In vista della partita di oggi tra i bianconeri e i grigiorossi, ricordiamo il precedente del 23 ottobre 1994, dove si distinse l'attaccante

redazionejuvenews

In vista della sfida di oggi, il sito della Lega Serie A ha ricordato un precedente del 1994 tra Cremonese e Juventus. Questo il focus: "So come si fa. Ma ogni volta che calci per fare gol, è sempre come la prima volta: hai bisogno di un bel po’ di coraggio. E, anche, di un pizzico di fortuna".

23 ottobre 1994, settima giornata di Serie A. E` un pomeriggio bagnato allo Zini di Cremona, dove i grigiorossi di Gigi Simoni ospitano la Juventus.

I bianconeri in estate hanno cominciato la rivoluzione, chiudendo la ventennale epoca Bonipertiana, per provare a vincere uno scudetto che manca da otto anni, dalla stagione 1985/86: dopo il fallimento dell`esperimento Gigi Maifredi e il ritorno di Giovanni Trapattoni, la Juventus si affida a Marcello Lippi per cercare di interrompere lo strapotere del Milan che spadroneggia in Europa e in Italia, e che arriva da tre titoli consecutivi.

Insieme a Lippi arrivano Ciro Ferrara, Didier Deschamps, Paulo Sousa e Alessio Tacchinardi. C`è Alex Del Piero in rampa di lancio, riserva di Roberto Baggio, che insieme a Gianluca Vialli e Fabrizio Ravanelli compone il tridente offensivo bianconero.

E` il primo campionato in cui la vittoria vale tre punti e bisogna abituarsi, ma l'inizio per la Juve non è dei più promettenti. I piemontesi pareggiano la gara d`esordio a Brescia e dopo aver battuto Bari, Napoli e Sampdoria, non vanno oltre lo 0-0 in casa contro l`Inter e perdono a Foggia: la gara contro la Cremonese non si può sbagliare, ondevitare di complicare subito il nuovo corso.

Uno dei giocatori più criticati a inizio di stagione è Gianluca Vialli, arrivato due anni prima per riportare lo scudetto a Torino, ma incapace di esprimersi ai livelli della Sampdoria; un solo gol nelle prime sei giornate e un`astinenza che dura da 42 giorni, decisamente troppo poco per uno come lui. Il destino gli mette davanti la squadra della sua città, la Cremonese, che lo ha lanciato nel grande calcio, prima dell’apoteosi blucerchiata e dell`approdo in bianconero. I grigiorossi devono farsi perdonare le sconfitte con Cagliari e Foggia, ma allo Zini hanno già battuto il Milan grazie a un gol di Gualco. C`è chi vorrebbe vedere in campo il giovane Del Piero al posto del numero 9 della Juventus, ma Marcello Lippi lo conferma al centro dell`attacco.

La Juve macina gioco e crea occasioni, la prima è proprio per l`attaccante più discusso che al 23` tira centrale, poi tocca a Baggio, neutralizzato da Turci. Al 39` però cambia tutto: lancio di Marocchi dalla trequarti, sponda di testa di Ravanelli e palla che arriva a Vialli, all`altezza del dischetto del rigore, che però è spalle alla porta.

Nemo propheta in patria: espressione che però a quanto pare non vale per `Stradivialli`. Il centroavanti non ci pensa due volte, si coordina in una frazione di secondo e colpisce il pallone al volo in rovesciata. Il tiro è potente, Turci prova a smanacciare, ma la palla, dopo aver colpito la traversa, finisce in rete. Il gol è spettacolare e vale al numero 9 gli applausi di tutto lo stadio, dei tifosi della Juve, ma anche dei suoi concittadini grigiorossi. Vialli non esulta, corre ad abbracciare Lippi in panchina e da quel momento non si ferma praticamente più prendendosi ufficialmente il cuore dei tifosi bianconeri.

La Juve alla fine vince 2-1 (gol di Baggio e poi di Pedroni, su un`azione cominciata da Enrico Chiesa) e si rimette in carreggiata: Vialli trascina la squadra alla conquista del 23esimo scudetto (e della Coppa Italia), segna 17 gol in campionato (rovesciata anche nella sfida di ritorno che diventa il simbolo della stagione bianconera) e l`anno successivo alza al cielo di Roma la Champions League prima di salutare. La Cremonese a fine campionato invece ottiene un buonissimo tredicesimo posto che le permette di rimanere in Serie A".