Cobolli Gigli: “Bonucci? Sto dalla parte della Juve. Su Pogba…”

Cobolli Gigli ha parlato dei casi più spinosi di casa Juventus: L'ex presidente bianconero si è espresso sulle vicende di Bonucci e Pogba
Giovanni Cobolli Gigli

Intervistato da TMW, Giovanni Cobolli Gigli ha detto la sua sulle vicende più calde che riguardano la Juventus. Innanzitutto il caso Bonucci: tra giocatore e società imperversa una battaglia che con ogni probabilità diverrà una contesa legale. In secondo luogo, la situazione legata a Paul Pogba, risultato positivo al test antidoping e in attesa delle controanalisi.

Lo scontro Bonucci-Juventus

Nonostante l’ex presidente della Juventus possa comprendere le ragioni di Bonucci, da vecchio dirigente non può dire che la società abbia agito scorrettamente. Ecco le sue parole: “Sono favorevole al comportamento della Juventus. Bonucci ha avuto tutto quello che doveva avere. Nella sostanza può avere ragione, ma economicamente non gli è stato tolto niente. Se si lamenta perché è stato fatto allenare in sedi ed orari diversi da quelli dei compagni, è un problema suo. Se decidi di mettere fuori squadra un giocatore, devi farlo allenare e loro lo hanno fatto. Quello che registro, senza offendere nessuno, è una forte caratterialità di Bonucci“.

Il caso Pogba: una carriera appesa a un filo

Sulla vicenda Pogba, Cobolli Gigli non si è nascosto: “Si può dire che sin qui il suo acquisto è stato un fallimento. Già quando scelse lo stregone e non l’operazione per il problema al ginocchio ebbi delle perplessità. Non compresi il comportamento della Juventus, che forse non poteva obbligarlo, ma forse convincerlo… Se è vero che un medico amico gli ha consigliato dei medicinali e lui li ha presi senza leggere che non avrebbe potuto assumerlo, è un grande peccato di superficialità. Non voglio giudicare, ma questo almeno si può dire. La sua carriera potrebbe essere finita. Non lo dico solo per l’età, ma perché indubbiamente ha mostrato una condizione fisica precaria. Sarebbe molto penoso per lui concludere così, ma se venisse fuori una conferma di quanto già emerso, non ci sarebbero altre soluzioni”.