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Christillin: “Primo arbitro donna un passo avanti ma serve la vera svolta”

Evelina Christillin
Il ,ambo del consiglio della FIFA ha parlato della designazione del primo arbitro donna in Serie A e del movimento calcistico

redazionejuvenews

Evelina Christillin, tifosa della Juventus e prima donna europea Consigliere della FIFA, ha parlato intervistata dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha parlato del movimento calcistico femminile e della designazione del primo arbitro donna in Serie A: "L'amarezza per gli Azzurri è tanta e l’eliminazione resta una ferita aperta, ma dall’altra parte c’è l’orgoglio fortissimo per le ragazze, che negli ultimi anni si sono guadagnate meritatamente grande attenzione mediatica".

"In America le donne hanno vinto la battaglia, dimostrando che il calcio femminile fattura più del maschile. Da noi invece una giocatrice quando smette si ritrova senza niente: serviva una svolta, però deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Siamo talmente poco abituati a vedere donne con il fischietto in Italia che non sappiamo neppure come chiamarla: arbitra o arbitro? Forse arbitra sarebbe più corretto, come ministra e sindaca. È sicuramente un passo avanti, ma la vera svolta sarà quando non ci stupiremo più di vedere una donna che fa un “mestiere” considerato da uomo. Per fare l’arbitro di calcio, che si tratti di uomini o di donne, non è richiesto avere un talento particolare, bisogna soltanto conoscere bene il regolamento ed essere bravi e intelligenti nell’interpretare il proprio ruolo. Il sesso conta zero".

"In Serie B ha arbitrato con decisione e ha rimproverato i giocatori quando è stato necessario. Ho visto dal vivo anche Frappart in Supercoppa, impeccabile. Forse in entrambi i casi erano più in difficoltà i giocatori, più attenti del solito a non protestare troppo. Una questione di cavalleria che può fare solo bene. La presenza di una donna come direttore di gara può portare un po’ di buona educazione in più negli stadi, dove spesso i tifosi tendono a degenerare".